Se il dichiarato punto di partenza era la volontà di portare avanti l’idea di creazione artistica al cospetto di una pandemia dagli effetti drammatici anche per il tessuto sociale e culturale del territorio, dopo le prime due edizioni "torinesi", il progetto è diventato un formato esportabile in tutto il territorio piemontese, affermandosi come percorso mirato a promuovere un modello di arte performativa avulso dalle consolidate logiche del mercato teatrale per farsi strumento di incontro tra uomini e donne, giovani e meno giovani, fondato sull’arte e sulla cultura.
Ritornati a vivere la tanto agognata "normalità", i ragazzi del Mulino non hanno abbandonato il lavoro svolto in materia di ricerca collettiva, impegno nato da una precisa suggestione ricavata da Fahrenheit 451 di Ray Bradbury con ogni componente della compagnia scegliere un libro su cui lavorare partendo dall’universale interrogativo "perché questo libro non deve essere dimenticato?": riallacciandosi così ai fili del recente passato, nel 2024 il tutto si trasforma in Human Fahrenheit #SalvatiDalRogo, laboratorio intensivo che vede l’originario progetto Fahrenheit diventare un percorso pensato per cittadini e non professionisti, sempre traendo spunto dall’immagine di vita nel distopico mondo di Bradbury e di dover salvare, attraverso una creazione artistica, un libro a cui siamo profondamente legati.
Condotto da Yuri D'Agostino e Raffaele Musella, il laboratorio gratuito si sviluppa tutti i giovedì pomeriggio da aprile a fine giugno nei locali della torinese Biblioteca "Italo Calvino", articolandosi tra una prima parte dedicata a giochi e esercizi, secondo il modello proprio della didattica teatrale, e una seconda parte dedicata al libro che ogni partecipante desidera salvare dal rogo, con tanto di performance finale prevista a luglio negli spazi di San Pietro in Vincoli: "Human Fahrenheit #SalvatiDalRogo - spiegano Barbara Mazzi e Yuri D’Agostino - sono incontri tra persone che non si conoscono, ma unite dal gioco di salvare un titolo, che per qualche meravigliosa alchimia danno vita a connessioni legate all’oggetto libro".
Rispetto all’originario modello di Fahrenheit, dove i protagonisti erano gli artisti, in questo caso onere ed onore di presentare il proprio libro toccherà ai singoli partecipanti chiamati a indicare l’oggetto del personale salvataggio come simbolico gesto pari ad una collettiva messa in gioco: a ciò si aggiunga la non trascurabile scelta di svolgere l’attività laboratoriale all’interno di una biblioteca, in un ideale allargamento dei confini che prevede, prima, il teatro entrare tra le quattro mura di una "casa dei libri", e successivamente, per la restituzione finale, i libri fare il percorso inverso invadendo un teatro. "Il ritrovarsi ogni settimana per due ore - concludono Mazzi e D’Agostino - speriamo concorra a creare una solida comunità all’interno di uno specifico territorio: da ogni incontro ci aspettiamo si generino suggestioni diverse, destinate a confluire nella restituzione alla comunità di spettatori/cittadini, da parte di un gruppo di persone diversissime per età e formazione, altrimenti destinate a non interagire tra di loro".
Azione culturale e di partecipazione attiva della cittadinanza a cura de Il Mulino di Amleto all'interno del progetto ReLive di A.M.A. Factory, in collaborazione con Il Mulino di Amleto e Biblioteche Civiche Torinesi, progetto sostenuto da Creative Living Lab - Edizione V promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, per informazioni su Human Fahrenheit #SalvatiDalRogo è attivo l’indirizzo email comunicazione@amafactory.it.
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