con (in ordine alfabetico): Francesca Agostini, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Giordana Faggiano, Elena Gigliotti, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli, Ivan Zerbinati
regia Valerio Binasco; scene Margherita Palli; costumi Sandra Cardini; luci Pasquale Mari
Produzione Teatro Stabile Torino - Teatro Nazionale con il sostegno di Fondazione CRT
Operazione riuscita, e poco importa se il punto di partenza è un meccanismo pressoché perfetto, congegno teatrale che l’estro creativo di Micheal Frayn ha concepito in tre atti pronti a byapssare il tradizionale british humour per diventare un must del teatro a livello mondiale: la vicenda è nota, con una sgangherata compagnia a poche ore dall'atteso debutto pronta a farsi spiare proprio lì dove di solito la presenza dello spettatore è preclusa. E se nel primo atto la finzione si manifesta con la presenza del regista in platea nel disperato tentativo di ultimare le prove, assecondando un gioco di stravolgimenti nel secondo atto tutto cambia con il ribaltamento della scenografia che porta lo spettatore dietro le quinte, in una perenne attesa del "chi è di scena”, dove dinamiche relazionali e rapporti personali via via esplodono dando vita ad equivoci e continue gag, antipasto all'ennesimo ribaltamento del terzo atto.
Tutto questo, nell'allestimento prodotto dallo Stabile torinese, diventa uno spettacolo assai godibile e divertente con il necessario rimo frenetico a scandire sequenze da vaudeville che attirano il pubblico in un inevitabile vortice di risate e divertimento: porte che stentano ad aprirsi, bottiglie di whisky e piatti di sardine sono gli ingredienti di una comicità incalzante che la regia di Binasco asseconda alla perfezione, lasciando spazio all'applauditissimo cast, su tutti segnaliamo Milvia Marigliano e Fabrizio Contri, di potersi scatenare nel ritratto di attori ed attrici alle prese con piccoli e grandi drammi quotidiani. Amorazzi dietro le quinte, sempre più fragili equilibri tra gli artisti, speranze disilluse, tutto concorre alla definizione di un "teatro della vita” dove c’è spazio per la risata di pancia, ma anche per la riflessione di testa.
I Rumori fuori scena ancor oggi non finiscono di stupire, e se molti di noi si ricordano la storica versione degli Attori & Tecnici, diretta dal compianto Attilio Corsini, non meno interesse è destinata a suscitare la rilettura dello Stabile torinese, perfetto esempio di comicità, a tratti anche irriverente, che tanto poco stride con il nostro scalcagnato presente…
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