Figura di matrice archetipica, Margherita è una donna nella quale molti spettatori potranno identificarsi, o per lo meno riconoscere qualcuno di familiare: a sua insaputa simbolo di un modello di antesignana eco-sostenibilità, la protagonista del racconto (in occitano Margherito) conduce un'esistenza all'insegna della semplicità. In casa una stufa, una pentola, un ceppo di legno e qualche capra, e come contesto sociale un gruppo di persone che venivano a trovarla, anche solo per il gusto di sedersi accanto a lei e respirare la sua saggezza popolare, le sue poesie e le canzoni.
"Depositaria di quei racconti che si tramandavano oralmente di generazione in generazione - scrive Daniele Ronco - è stata l'ultima a conoscere e tramandare le costellazioni con i loro nomi antichi, che riportano ad un mondo montano ed agreste che non esiste più, legati al tempo ed ai ritmi del lavoro nei campi": la chiocciata, il portafusi, i tre falciatori e la portatrice del pane, diventano nel suo lessico presenze abituali nel descrivere una quotidianità fatta di piccoli e ripetuto gesti, abitudini semplici con cui definire i tempi del lavoro sempre ammantate di poesia e grande umanità. La sua vita rivivrà in un racconto in continuo bilico tra il legame intimo ed ancestrale con il cielo e con le stelle e la consapevolezza di aver abitato un universo di serenità, a prescindere dal possesso di questo o quel bene materiale.
Produzione Mulino ad Arte, Associazione La Cevitou e l'Ecomuseo del Castelmagno, da un'idea di Erica Liffredo ispirandosi a Il mondo di Margherita di Renato Lombardo, Margherito. C’è tempo per tornare a casa vedrà in scena Daniele Ronco diretto da Francesco Bianchi: al Teatro Studio Bunker domenica 16 marzo alle 18 con biglietti a Euro 9 sulla piattaforma oooh.events. Prenotazione consigliata all'email prenotazioni@accademiadeifolli.com o contattando il numero 345.677.88.79.
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