Siamo in una situazione ormai al collasso, nella notte tra il 29 aprile ed il 1 maggio del 1945, quando le alte sfere del partito nazionalsocialista una dopo l’altra scelgono di togliersi la vita: lo faranno Adolf ed Eva, seguiti a stretto giro dai sei figli di Magda Goebbels cui la madre, in preda alla più cieca follia, somministra le fiale avvelenate per poi darsi la morte insieme al marito. ``In questa tragedia mancata - è scritto nella presentazione - nella sua impossibilità a esserci, c’è fedeltà e c’è una gran quantità di amore declinato secondo diverse forme. C’è fedeltà di amante, fedeltà di adepto. C’è sottomissione, devozione, preghiera. Ma insieme all’amore c’è sempre la paura”. La paura che tutto finisca, la paura di esser separati dal proprio uomo come della propria fragilità e di un’incapacità, forse, ad amare: in un parola sola, la paura dell’amore. Ed Eva Braun, nel suo disperato e lucido delirio, fa suo tutto questo con estrema naturalezza, diventando essa stessa l’eroina tragica cui, per un assurdo gioco del destino, sembra esser preclusa la dimensione stessa del tragico.
Produzione Teatro-i su testo di Massimo Sgorbani, Eva vedrà in scena Federica Fracassi diretta da Renzo Martinelli: repliche al Polo del ‘900 sabato 10 alle 21 e domenica 11 marzo alle 19 con biglietti a Euro 10 ed Euro 8. Info e prenotazioni al 392.3756053 o all’email prenotazioni@cuboteatro.
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