Datata 2002 ed immaginata sul tema dell’abbandono, protagonista una donna di mezza età intenta a dipingere il ritratto di una ragazza seduta su un divano, la piéce presto rivelerà l’immagine di quella giovane ragazza alla pari di un’ossessione nel suo essere niente altro che il ritratto della stessa donna da giovanem e turbata da mille incertezze: "credo che la qualità principale di Jon Fosse - spiega Binasco - sia il suo ritmo. Questo ritmo, nonostante appaia lento o addirittura inerte, in realtà non è mai in battere, ma al contrario possiede un andamento ossessivamente in levare anche e soprattutto quando l’azione sembra procedere con esasperata lentezza". Con il passare dei minuti faranno la loro comparsa/apparizione altre figure della famiglia, dalla madre con la quale la ragazza ha vissuto feroci conflitti alla sorella sessualmente disinibita, verso la quale ha sempre nutrito una forte invidia. Ed ancora l'amato padre marinaio o lo zio che ne ha preso il posto accanto alla madre, disegnando un contesto famigliare dai toni palesemente amletici.
In questo tourbillon di incontri ed apparizioni, con dimensioni temporali destinate a sovrapporsi in un alternarsi di passato e presente, il ruolo di protagonista spetta al tempo inteso e rappresentato come prigione da cui è impossibile evadere: sarà proprio il fluire dei giorni a ricordarci come ferite e traumi inferti nell’età dell’infanzia non siano in realtà curabili una volta per tutte, semmai destinate a riaprirsi a distanza di tempo con il loro carico di sofferenza e solitudine. Il tutto all’interno di un impianto sviluppato senza rispetto per nessuno, smascherando ipocrisie e svelando un incalcolabile sistema di tradimenti, vigliaccherie, perversioni della carne e dell’anima: "Fosse - conclude Binasco - è un autore che istiga in modo irresistibile il mio bisogno di fare teatro con delicatezza, da ritrattista, un teatro da innamorato dei volti delle persone, dei loro occhi, del loro silenzioso e spesso inutile fluire attraverso la vita".
Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Teatro Biondo di Palermo, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Colombine Teaterförlag, La ragazza sul divano di Jan Fosse nella traduzione di Graziella Perin è diretto da Valerio Binasco, anche in scena con Pamela Villoresi, Michele Di Mauro, Giordana Faggiano, Fabrizio Contri, Giulia Chiaramonte e con Isabella Ferrari: tre settimane di repliche al Teatro Carignano martedì, giovedì e sabato febbraio alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, la domenica alle 16, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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