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I cento anni del MEIN KAMPF, manifesto politico del nazismo
a cura di Roberto Canavesi
Stefano Massini nel recital ispirato al saggio autobiografico di Adolf Hitler
Torino, al Teatro Carignano, da lunedì 24 a domenica 30 marzo 2025
Manifesto politico di un uomo destinato a segnare la storia del mondo intero, pagine dettate dal giovane Adolf Hitler nella cella del carcere di Landsberg, la pubblicazione del Mein kampf ha da poco raggiunto il secolo di vita avendo visto le stampe nel 1924, per poi essere diffusa in Germania solo nel 2016 dopo decenni di assoluto divieto: libro da maneggiare con estrema cura, partendo dall'idea condivisa che solo la conoscenza possa evitare il ripetersi di catastrofi passate, Stefano Massini ha negli anni iniziato un lavoro di attenta analisi, facendo incontrare la prima stesura con i testi e i comizi del suo autore, oltre che con gli immensi materiali delle Conversazioni con Hitler a tavola raccolte da altri esponenti di spicco del regime nazista.

In scena al Teatro Carignano per la stagione dello Stabile torinese, Mein kampf è spettacolo tanto duro quanto oggi più che mai necessario, monologo in cui lo scritto originario emerge in tutta la sua incomprensibile incoerenza interrogando il pubblico su tematiche di spiazzante attualità: perché queste parole hanno ipnotizzato le masse? Perché la Storia ha mutato direzione su queste pagine? E noi, spettatori di oggi, saremmo davvero impermeabili all'ascesa dal basso di questo profeta della rabbia? "Questo spettacolo - spiega Massini - nasce dalle parole di un giovane che racconta di sé, della propria nascita a Braunau sull'Inn: è un discorso che potrebbe benissimo riecheggiare nei pensieri di un ragazzo di provincia che, magari, prova le stesse sensazioni. Tuttavia, oggi siamo abituati, soprattutto i giovani, a virtualizzare: la rabbia si sfoga sotto forma di insulto online".

Anni e tempi diversi, quelli vissuti dal giovane Adolf, e così i capisaldi del suo pensiero, il primato della razza coma l'apoteosi del condottiero, la smania per il riscatto o la febbre per la propaganda, riecheggiano in scena In un percorso teatrale alimentato da ritmi, toni e continui affondi verbali, passaggi necessari perché solo con una piena comprensione del meccanismo si può individuare l'antidoto al suo replicarsi. E se il protagonista si esprime con un tono enfatico, strabordante e logorroico, sull'ideale pagina bianca scena iniziano a precipitare oggetti concreti, una valigia e un cappotto, un paio di scarpe e libri: "il nostro materiale - conclude Stefano Massini - ci racconta insomma due cose: intanto che le parole hanno conseguenze concrete di cui è fondamentale tenere conto e che quella democrazia, che è stata conquistata con tanta fatica e oggi potrebbe apparire logora, è un privilegio, un bene di cui prima di tutto va compresa l'importanza e che va difeso con vigore".

Competizione ed antagonismo, bullismo attuato sotto forma di hate speech e body shaming, questi oggi i concreti pericoli digitati e lanciati nella rete, in una piazza virtuale dove il corpo non esiste, è tutto immaginato ed a parole: con questo progetto si intende lanciare un monito per il pubblico più giovane, riflettere su concetti e parole che al tempo indirizzarono il mondo, e che oggi fanno capolino in una modalità certo diversa, ma non per questo meno inquietante.

Produzione Teatro Stabile di Bolzano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana, Mein kampf è spettacolo di e con Stefano Massini: al Teatro Carignano lunedì 24, martedì 25, giovedì 27 e sabato 29 marzo alle 19.30, mercoledì 26 e venerdì 28 marzo alle 20.45, domenica 29 marzo alle 16, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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