Tra i più celebri racconti della produzione artistica di Fedor Dostoevskij, Il sogno di un uomo ridicolo è la perfetta sintesi della visione del mondo di uno scrittore promto tra le righe ad illustrare anche le reali motivazioni che lo hanno spinto a cimentarsi con la letteratura.
Successivo al ciclo dei grandi romanzi, Il sogno è stato più volte al centro di rivisitazioni teatrali come quella proposta dalla Compagnia Torino Spettacoli per tre sere al Teatro Erba: “un uomo ridicolo - è scritto in sede di presentazione - indifferente a sé e agli altri, che vuole suicidarsi. Quest’uomo fa un sogno nel quale prende coscienza di una verità sepolta nel suo cuore: non la scienza, non l’intelletto, ma l’amore soltanto può salvare gli uomini”. La decisione di farla finita matura nel protagonista all'età di quarantasei anni, in un momento di profondo sconforto, dopo aver colto nel cielo un segno per lui premonitore, la presenza di una luminosissima stella in un cielo terso: fermamente deciso ad attuare il suo proposito, viene però turbato dall'incontro con una bimba in lacrime che ne invoca l'aiuto al cospetto della madre morente, ma che da lui viene frettolosamente scacciata.
 
Tornato a casa, riflettendo sull'accaduto, crolla in un profondo sonno attraversato da un non meno misterioso sogno che lo condurrà in una dimensione parallela dove amore e concordia sono le uniche regole guida: al suo risveglio, a costo di essere inascoltato ed etichettatto come pazzo, sceglierà di sposare la causa per sempre della verità. “Una verità sepolta in una memoria dimenticata dall’uomo, una verità che riconosce l’uomo in ogni altro uomo: la sua sarà una fievole ma indomabile voce nel deserto dell’umanità”.
 
Inserito nel cartellone della Grande Prosa, diretto da Enrico Fasella ed interpretatto da Luciano Caratto, Il sogno di un uomo ridicolo sarà in scena per tre sere alle 21: biglietti a Euro 22,50 ed Euro 16,50 con info e prenotazioni allo 011.66.15.447 o su www.torinospettacoli.com.