«Questi siamo noi: VB del liceo scientifico “Sandro Pertini”. E questo non è un capodanno qualunque: stanotte arriverà il 1990» 

Il capodanno dell’ultimo anno di liceo. Oggi, come allora, la vita che ti attende dopo il liceo è quella degli adulti, dove credi non ti sia permesso sbagliare e che ogni tua scelta, in bene o in male, comporterà delle conseguenze immutabili. Forse, ahimè, non ti rendi conto di quanto il mondo sia invece nelle tue mani, quante possibilità e strade si aprono di fronte a te proprio grazie a quel salto. Balliamo sul mondo è tutto questo. Un musical originale perfettamente scritto e magistralmente diretto da Chiara Noschese, ormai la garanzia registica nel panorama italiano dei (pochi, pochissimi) musical di qualità, in collaborazione con il rocker emiliano Luciano Ligabue. La storia è semplice, forse perché quella che appartiene a tutte le nostre vite, sia che tu sia nato negli anni ‘70 che negli anni ‘80, ‘90 e forse anche 2000. 

Le note di Luciano Ligabue fanno da collante per tutta la vicenda, accompagnando la narrazione e sostenendo abilmente parti del racconto. Il pubblico è chiamato, anche involontariamente, a partecipare attivamente, cantando tutti i maggiori successi noti anche ai non fan del cantante. Certe notti, Ho messo via, Piccola stella senza cielo, Balliamo sul mondo, Questa è la mia vita, Le donne lo sanno, Voglio volere, fino agli ultimi successi del 2019 come Certe donne brillano e Polvere di stelle, registrati in studio e riarrangiati dalla band dello stesso Ligabue, con trovate innovative e musicalmente eccezionali. La sorpresa più grande arriva quando la band teatrale si trasforma in una vera band e lo spettacolo diventa così un concerto live sulle note di Una vita da mediano, Libera nos a malo e Tu che conosci il cielo. 

È palpabile la stretta collaborazione che ha unito la scrittura e la direzione di Chiara Noschese e la cura di Luciano Ligabue per un progetto nuovo e innovativo. Un modo alternativo per portare il teatro nella musica e il concerto nel musical. Un progetto ambizioso che viene ripagato dal pubblico con una standing ovation durante tutta la durata del coinvolgente e tanto promesso medley. Complici e colpevoli del successo dell’opera: i ragazzi del cast. Un’energia senza pari, in una narrazione che mai permette loro pause più lunghe di una manciata di secondi. Il ritmo è serrato e le battute si susseguono freneticamente l’una con l’altra, in un botta e risposta senza fiato. La recitazione, in alcune parti, è così sentita e concitata da far sembrare i ragazzi addirittura “sopra le righe”, portandoli ad alzare il tono della voce, quasi fino ad urlare tra loro, senza mai però accavallarsi negli scambi di battute. Non solo spiccate doti attoriali da parte di tutti i tredici interpreti, ma anche eccelse doti canore sia da solisti, che nelle parti corali più complesse e commoventi, come in Non è tempo per noi cantata a cappella. 

Come ciliegina sulla torta, troviamo inoltre due volti conosciuti delle scene italiane: Brunella Platania (artista musicale e teatrale) e Roberto Messini (noto attore teatrale e cinematografico). Urlando contro il cielo chiude questo teatrale viaggio rock che porta tutti a sognare, riflettere, sperare e... perché no?! tentare l’ardua missione di emulare i protagonisti, organizzando una rimpatriata con amici storici e vecchi compagni di scuola.