Originale rilettura della fiaba scespiriana a base di mito e quotidianità per la definizione di un vero e proprio teorema sull'amore, ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni: ``quello che voglio da questo Sogno - scrive il regista - è tirare fuori la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. Puntellare con l’acciaio la dimensione razionale imprigionata nelle regole e nei doveri bigotti e rendere più libera possibile quella onirica, anarchica e grottesca”. Una dichiarazione di intenti destinata a tradursi in vera e propria rivoluzione di ruoli ed ambienti stravolti nel loro clichè classico: se il bosco diventerà foresta, patria randagia di zingari circensi, Puck sarà un violinista che non sa suonare e Bottom un pagliaccio senza palcoscenico. Ed ancora spazio all'Oberon antesignano cripto-gay e ad una Titania ammaestratrice di bestie selvagge; un scespiriano Sogno, spazio onirico all'ennesima potenza, che sacrificherà il linguaggio codificato per lasciar spazio ad un insieme di suoni e immagini, meravigliose memorie senza mai essere ricordi.
Da un classico della commedia ad un esempio contemporaneo come Ostaggi, in scena al Teatro Erba per il cartellone della Grande Prosa da mercoledì a sabato alle 21 e domenica alle 16 (biglietti a Euro 24.50 ed Euro 22,50): scritto e diretto da Angelo Longoni, ed interpretato da Michela Andreozzi, Jonis Bascir, Pietro Genuardi, Gabriele Pignotta e Silvana Bosi, Ostaggi è una vivace piéce in cui si racconta una storia cruda e divertente, metafora delle disuguaglianze sociali, economiche e razziali. ``Un uomo - è scritto nella presentazione - che ha appena rapinato un modesto istituto bancario, tiene in ostaggio quattro persone in una panetteria. L’uomo inizia una tormentata trattativa con le forze dell'ordine. La situazione è resa comicamente bizzarra dalla tipologia degli ostaggi”: vittime del goffo malvivente saranno un panettiere, proprietario del locale, un'anziana pensionata dalla salute instabile, una donna dai modi anticonvenzionali che pratica il mestiere più antico del mondo e un extracomunitario. Colpi di scena e situazioni paradossali per una girandola di sorprese che sveleranno, attimo dopo attimo, l'impensata identità del rapinatore come la reale indole degli ostaggi.
Info allo 011.56.23.800, allo 011.660.15.447 o su www.torinospettacoli.it.
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