Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia ideato e curato da Marta Cuscunà, La semplicità ingannata è il nuovo titolo delle stagione 2015-16 di Schegge: la pièce si ispira liberamente alla vicenda di Arcangela Tarabotti, monaca del Seicento autrice di un corpus di opere letterarie di cui l’omonimo scritto rappresenta la parte emblematica del suo pensiero, ma anche all’epopea delle Clarisse del “Santa Chiara” di Udine. All’interno di questo convento, infatti, agì per lungo tempo un insieme di religiose protagoniste di una vera e propria impresa per l'universo femminile dell'epoca, trasformare i loro ambienti in uno spazio di contestazione e di libertà di pensiero, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile.
“Nel ‘500 - scrive la Cuscunà - avere una figlia femmina era un problema: agli occhi del padre era una parte del patrimonio economico che andava in fumo al momento del matrimonio. Avere una figlia femmina equivaleva ad una perdita economica. Certamente una figlia bella era economicamente vantaggiosa, perché poteva essere accasata con una dote modesta, mentre una figlia con qualche difetto fisico prevedeva necessariamente esborsi più salati”: questo il presupposto di partenza alla base di un racconto che cercherà di riferire come, in tempi di crisi economica, il mercato matrimoniale potesse subire un considerevole crollo, “crisi del settore” che ebbe come unico sbocco il sempre più frequente ricorso alla monacazione forzata vista come unica alternativa per il futuro delle proprie figlie.
Nella performance proposta dall’attrice di Monfalcone si giocherà sul doppio registro del teatro d’attore e del teatro di figura: “l’attrice - è scritto in sede di presentazione - si accompagna con i suoi pupazzi che manovra con grande abilità: è capace di donare voci e trasformarsi continuamente in personaggi diversi, piega il corpo, si volta, sfrutta la potenzialità della mimica facciale”. Facendo leva su queste particolari tecniche interpretative, con sorprendente e ironica maestria, si riferiranno vicende e pensieri di un’epoca in cui le giovani donne erano spesso indirizzate senza alternativa verso la vita monacale.
Scritto, diretto ed interpretato da Marta Cuscunà, La semplicità ingannata sarà in scena al Cubo Teatro per due sere alle 21 con biglietti a Euro 10 ed Euro 8: info e prenotazioni all’email prenotazioni@cuboteatro.it o al numero 346.4739049.
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