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Il 2025 di Tangram Teatro è una questione DI PADRE IN FIGLIO
a cura di Roberto Canavesi
Spettacoli, incontri e workshop in collaborazione con Enchiridion Teatro, Circolo dei lettori e Fondazione TPE
Torino, da mercoledì 12 febbraio a sabato 22 marzo 2025
Se è importante il titolo, Di padre in figlio, non di meno lo è il sottotitolo, Il passaggio necessario, postilla a voler ribadire la consapevolezza di come si debba guardare oltre il proprio naso e considerare il presente in un'ottica più ampia ed allargata: da mercoledì 12 febbraio a sabato 22 marzo, spaziando tra Circolo dei lettori, Teatro Astra e Tangram Teatro, la compagnia diretta da Bruno Maria Ferraro ed Ivana Ferri promuove un nuovo focus di approfondimenti che sia innanzitutto spazio di condivisione e di riflessione, offrendo la possibilità di mettere in gioco esperienze diverse, sensibilità specifiche, punti di vista divergenti.  "I vocabolari italiani - spiegano Ferraro e Ferri - identificano la locuzione del titolo come il passaggio continuo tra generazioni di esperienze, di scoperte, di abilità, di competenze. Sono passaggi complicati, piene di insidie e di vittorie, di incomprensioni e di abbandoni, di scoperte e di cambiamenti: parliamone".

Si parte mercoledì 12 febbraio alle 21 al Circolo dei lettori, ingresso libero fino a esaurimento posti, con la serata Quello che non ti dicono che vedrà Mario Calabresi ospite di un incontro-spettacolo, con Bruno Maria Ferraro e Patrizia Pozzi, per riportare alla luce una storia poco conosciuta degli anni ’70: nello specifico si fa riferimento alla vicenda di Carlo Saronio, figlio di una delle famiglie più benestanti di Milano, non ancora ventiseienne quando venne tradito dagli amici con cui condivideva ideali rivoluzionari. La figlia Marta, dopo anni immersa in un faticoso silenzio, un bel giorno scrive un'email chiedendo aiuto per scoprire la verità su quel padre mai conosciuto, e cosi Calabresi intraprende un viaggio alla ricerca delle tracce di quel ragazzo che viveva sospeso tra due mondi inconciliabili, deciso a scegliere la sua strada quando era troppo tardi.

La settimana successiva, al Teatro Astra giovedì 20 febbraio alle 21 con biglietti a Euro 20 ed Euro 16, ritorna a grande richiesta Il mercante di luce che Ivana Ferri ha diretto, ed Ettore Bassi interpretato con le musiche originali di Massimo Germini, partendo dall'omonimo romanzo di Roberto Vecchioni: Sofocle ed Euripide, Archiloco e Saffo, queste le tappe di un viaggio con protagonisti un padre e un figlio in una storia che attraversa il nostro presente proiettandoci nella dimensione dei classici e di un passato che avvolge tutti noi con la sua luce. Due vite, due generazioni e due mondi, percorrono insieme un ultimo tratto di strada scoprendo la forza e la fragilità del loro legame.

Si torna nella sala di casa del Tangram Teatro, sabato 1 marzo alle 19 e domenica 2 marzo alle 18 con biglietti a Euro 15 ed Euro 12, per un nuovo allestimento de Ma sono mille papaveri rossi, storico titolo della compagnia torinese che Ivana Ferri ha scritto e diretto per raccontare la storia di Susanna, a tre anni nel 1917 partita con la madre per un lungo viaggio alla ricerca del padre che non ha mai conosciuto: ignara del fatto che sua madre abbia deciso di andare a cercarlo al fronte, a Caporetto, la partenza segna per madre e figlia l'inizio di un percorso nell'inferno della disfatta alla ricerca della propria vita, ma anche sulle tracce di quel nemico, avversario subdolo nascosto nella povertà e nel progresso, capace di attraversare un secolo intero mutando, cambiando volto, lasciando segni profondi. Un viaggio di parole e di note con l'immancabile presenza della canzone d'autore, da Francesco De Gregori a Roberto Vecchioni passando per Fabrizio De André, Lucio Dalla ed Ivano Fossati, a ridefinire i contorni di un tempo straordinario che abbiamo vissuto e, forse, non ancora del tutto compreso.

Pochi giorni di pausa e gli stessi spazi ospiteranno venerdì 7 marzo alle 19 ad ingresso libero, Alessandro Perissinotto e la conferenza spettacolo dal titolo Rammendare la memoria, serata liberamente ispirata al romanzo La guerra dei Traversa dello scrittore torinese: il 18 dicembre 1922, una delle tante date rimosse dalla memoria collettiva, è il giorno in cui il Partito nazionale fascista, diventato da poco forza di governo, mette alla prova per la prima volta la propria totale impunità uccidendo una trentina di oppositori politici. Uno di loro, l'operario Pietro Ferrero, viene addirittura legato vivo a un camion e trascinato per le strade fino a che non esala l'ultimo respiro. "Il 18 dicembre del 1922 - spiega l'ultimo discendente dei Traversa, una famiglia di piccoli industriali all'inizio del Novecento avviata a un successo inarrestabile - è iniziata la rovina della mia famiglia e la mia dannazione, anche se allora, ovviamente, non ero ancora nato": muovendosi attraverso le gioie, i drammi e i misteri di una famiglia a lui molto vicina, Perissinotto innesca un particolare cortocircuito tra passato e presente, vincendo una grande sfida narrativa e dando forma alla sua idea di letteratura come strumento per sconfiggere l'oblio.

Mercoledì 12 marzo alle 21 si ritorna al Circolo dei lettori, sempre ad ingresso libero, per L'amore rubato, liberamente tratto dall’omonimo libro di Dacia Maraini, con Patrizia Pozzi, Bruno Maria Ferraro e Lorenzo Bartoli interpreti di un reading-spettacolo dove la suggestione è al servizio della denuncia ferma di un problema sociale che sembra non arrestarsi: "le protagoniste de L'amore rubato - spiega la curatrice del progetto Ivana Ferri - combattono una battaglia antica e sempre attuale, contro gli uomini amati che sempre più spesso si dimostrano incapaci di ricambiarle, di confrontarsi con il rifiuto, il desiderio. Davanti a queste donne, mariti, amanti, compagni si rivelano ragazzini che stentano a crescere e confondono la passione con il possesso e, per questo, l'amore lo rubano".

Ultimo titolo in programma, al Tangram Teatro domenica 16 marzo alle 18 e lunedì 17 marzo alle 21 con biglietti a Euro 15 ed Euro 12, sarà Hamnet. Cos’è un nome? produzione Tangram Teatro in collaborazione con Enchiridion interpretata da Francesca Montanino e Mauro Parrinello con le musiche eseguite dal vivo da Celeste Gugliandolo: suggestivo viaggio attraverso la campagna inglese del XVI secolo, tra le superstizioni, le paure e le speranze di tutti, sconvolto da un'improvvisa pandemia che colpisce indiscriminatamente. In particolare, una famiglia si trova a dover affrontare il nuovo stato di cose senza la figura del padre, partito per Londra nella speranza di far fortuna vendendo dei guanti ma presto colpito dal morbo del teatro. "Hamnet - scrivono gli autori ed interpreti - è una storia di rapporti famigliari, di responsabilità, di sacrificio e di perdita. Ed è l'esempio di come anche le cose peggiori possono germogliare in qualcosa di bello".

Per gli appuntamenti del ciclo Di padre in figlio, arricchito dal workshop di teatro fisico e di animazione Il movimento dell'anima, sabato 8 e domenica 9 marzo con Valeria Sacco, programma completo sul sito www.tangramteatro.it ed informazioni al numero 011.33.86.98 o all'email torino@tangramteatro.it.
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