L'esilarante piéce scritta di Albert Ramsdell Gurney racconta infatti di come un cane possa rappresentare una svolta nelle nostre esistenze riuscendo persino ad agevolare quelle relazioni umane che la semplice interazione tra “bipedi” non è in grado di realizzare: ``Giorgio - è scritto nella presentazione - è in crisi per il suo lavoro che non ama più. Ma è anche in crisi con la bella moglie Carla. Con i figli ormai lontani ed autonomi, l’incontro con la bastardina cambia il destino di quest’uomo, fermo ad un preoccupante bivio della sua vita”. Sarà proprio l’inaspettato arrivo di Lilly nella vita dell’uomo a scombinare con prepotenza di un’esistenza borghese chiamata a fare i conti con fragili equilibri: libera da ogni filtro mentale, facendo leva su di un agire dettato dal puro istinto, Lilly sarà in grado di far riscoprire a tutti la semplicità dell’amore che i suoi padroni avevano dimenticato, persi nel lavoro e travolti da una routine scandita da stanchezza ed incomunicabilità.
Una favola dei nostri giorni con il ruolo della protagonista affidato ad un’attrice in carne e d’ossa, sulla scia di una simpatica novità che farà dimenticare al pubblico consolidati modelli come Lassie o Rin Tin Tin.
Produzione Centro Teatrale Artigiano con la regia di Maria Cristina Gionta, Lilly la vagabonda vedrà in scena Pietro Longhi e Rita Forte, Milena Miconi e Riccardo Castagnari: al Teatro Erba, da giovedì a sabato alle 21, domenica alle 16, con biglietti a Euro 24,50 ed Euro 22,50. Info e prenotazioni allo 011.66.15.447 e su www.torinospettacoli.it.
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