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Immagina una domenica mattina nel mondo di Pinocchio....
a cura di Roberto Canavesi
Visto al Teatro Carignano di Torino domenica 16 febbraio 2025
di Carlo Collodi 

adattamento Christian di Filippo; regia Marta Cortellazzo Wiel 

con (in ordine alfabetico) Paolo Carenzo, Hana Daneri, Christian di Filippo, Celeste Gugliandolo, Marcello Spinetta, Aron Tewelde 

scene Fabio Carpene; costumi Giovanna Fiorentini; musiche Celeste Gugliandolo; suono Filippo Conti 

Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Se anche a teatro l'appetito vien mangiando, allora per il Pinocchio targato Teatro Stabile di Torino ci attendono lunghi mesi di acquolina in bocca: progetto articolato in due stagioni, nel 2026 ricorre il bicentenario della nascita di Carlo Collodi, la prima parte del Pinocchio diretto da Marta Cortellazzo Wiel terrà compagnia fino al prossimo mese di maggio con il tradizionale ciclo di repliche in settimana per le scuole, il sabato e la domenica per le famiglie, ideale pretesto per riscoprire la saga del burattino più famoso.

Ottanta adrenalinici e musicali minuti con il proscenio del Teatro Carignano occupato da una magic box di legno, scene e costumi sono di Fabio Carpene e Giovanna Fiorentini, scatola dei sogni da cui si materializzano il Grillo Parlante come la Fata Turchina, gli immancabili Gatto e Volpe al pari di Mangiafuoco, per diventare poi al bisogno uno squinternato "teatro dele marrionette" dove agiscono Arlecchino e Pulcinella in un ideale trait d'union con il teatro dei comici all'improvviso: tra sportelli che si aprono e finestre che si chiudono, la scenografia è al tempo stesso contenitore e contenuto, spazio fisico come luogo della mente dove far rivivere la nascita di Pinocchio dal tronco di Geppetto, e le mirabolanti avventure che lo vedono imbattersi in loschi figuri decisi ad approfittare, al netto della angelica Fata, della sua ingenuità.

Con l'adattamento di Christian di Filippo, il Pinocchio diretto da Cortellazzo Wiel è un divertente viaggio non tanto nell'universo del burattino/bambino bugiardo, quanto nel mondo di un burattino/bambino curioso, creatura ingenua e sprovveduta quanto si vuole, ma sempre decisa a soddisfare un'innata pulsione alla scoperta del mondo anche a prezzo di cocenti delusioni: e se questo approccio può sembrare un po' distante da una lettura adulta, alla perfezione si incrocia con la sensibilità dei più piccoli che occupano, il giusto irrequieti, le rosse poltrone della platea. Risate e commenti a voce alta ci ricordano che disincanto e curiosità di Pinocchio non sono patrimonio solo dei bambini, semmai è proprio dai più piccoli che noi grandi dobbiamo attingere per riscoprire il fascino della meraviglia.

Tra coinvolgenti musiche e continue interazioni con gli elementi scenici, il racconto si interrompe con l'arrivo di Lucignolo, momento spartiacque del progetto biennale, la cui seconda parte arriverà nel 2026, e che per adesso ci regala un Pinocchio tutto da vedere nelle applaudite interpretazioni del protagonista Aron Tewelde, nel Gatto e nella Volpe di Marcello Spinetta e Christian di Filippo, nel Geppetto e Mangiafuoco di Paolo Carenzo, nel Grillo parlante di Celeste Gugliandolo, sue anche le musiche, e nella deliziosa Fata di Hana Daneri. Per tutti, numerosissime e rumorosissime chiamate alla fine prima di riaprire gli occhi e ritornare alla realtà in una fredda domenica di febbraio. 
To be continued…
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