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Tra passato e presente con l’OTELLO riletto da Kriszta Székely
a cura di Roberto Canavesi
La regista magiara esamina il classico scespiriano in uno spettacolo in lingua ungherese con soprattitoli in italiano
Torino, al Teatro Carignano, da giovedì 22 a domenica 25 febbraio 2024
Se c’è un testo che non ha forse bisogno di troppe presentazioni è l’Otello di William Shakespeare, dramma della gelosia per definizione puntualmente al centro di rifacimenti e reinterpretazioni a testimonianza di un fascino che non conosce il trascorrere dei secoli: ultima rilettura in ordine di tempo, in scena al Teatro Carignano per quattro sere, quella della regista ungherese Kriszta Székely, artista associata del Teatro Stabile di Torino che dopo aver favorevolmente approcciato la scorsa stagione al Riccardo III con Paolo Pierobon, sceglie un nuovo incontro con il teatro scespiriano concentrando la sua attenzione attorno la figura di Iago, vera e propria chiave di lettura del dramma del Bardo.

Proprio come Riccardo III, il "perfido" Iago è uomo determinato a ritagliarsi il ruolo di cattivo, indirizzando il proprio agire nell’unica direzione del danno altrui, senza dar segni di cedimento o fragilità: nulla sembra fermarlo a tal punto da farlo apparire agli occhi di tutti una sorta di uomo di spettacolo, un illusionista, mortalmente ferito nell’onore dopo che il suo capo non l'ha fatto colonnello, lasciandolo nel ruolo di capitano. "La regia di Székely - è scritto nella presentazione - non si limita a trattare il tema degli estranei, ma esamina sottilmente il cancro del nostro presente, la volontà distruttiva ed egoistica di potere, il meccanismo socialmente dominante delle fake news, e tratta anche sentimenti molto umani come la frustrazione causata dall'abbandono e la gelosia, che è una delle forze motrici dietro le azioni di quasi tutti i personaggi".

Simbolo di un’umanità vissuta borderline, agli estremi di un contesto sociale che ti vuole relegato ai margini, Otello è colui che per scelte non sempre sue non trova spazio nella società, bersaglio perfetto per la comunità che attraverso di lui sfoga frustrazione, rabbia ed impotenza represse: capro espiatorio alla fine destinato a diventare ciò che gli altri vogliono che sia, in tutto e per tutto consapevole della manipolabilità delle persone e del fatto che la realtà non è inequivocabile, sceglierà di liberarsi dell'uniforme militare per scatena l'aggressione che ucciderà Desdemona. In tutto questo Iago si inserisce ala perfezione nelle crepe di un sistema di valori dalle fragili fondamenta, esibendo anche indubbie doti di "attore" nel recitare la parte dell’uomo onesto a tal punto che Otello cade nella sua diabolica trama: un disegno ordito a colpi di gelosie e sospetti, che vede Otello ignaro di come la bugia renda più grande la parte peggiore delle cose, e faccia cadere tutto a pezzi in un batter d’occhio. "L’aspetto inquietante - conclude la regista - è il metodo, il fatto che niente e nessuno abbia importanza. Il fine deve essere raggiunto, non importa come, a quale costo. Oggi vediamo molti casi, metodi e figure di questo tipo intorno a noi. Forse è per questo che lo spettacolo tocca rapidamente lo spettatore, perché vede ciò che vive ogni giorno".

Produzione Katona József Színház e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, drammaturgia di Ármin Szabó-Székely con la regia Kriszta Székely, Otello di William Shakespeare vedrà in scena Barna Bányai Kelemen, Vivien Rujder, Lehel Kovács, Alexandra Borbély, Dávid Vizi, Ferenc Elek, Péter Takátsy, Vilmos Vajdai, Benjámin Lengyel e Kata Kanyó: repliche al Teatro Carignano giovedì 22 e sabato 24 febbraio alle 19.30, venerdì 23 febbraio alle 20.45 e domenica 25 febbraio alle 16, con biglietti ad Euro 37 ed Euro 34. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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