Per esplicita ammissione dell’autore ispirato a L’uomo flessibile di Richard Sennett, cartina di tornasole del ritratto e delle difficoltà riferite alla classe media colpita dal dramma della disoccupazione, The city è ambientato in quello che potrebbe apparire come un normale interno borghese, dove si consuma la più classica delle crisi di coppia: attori del tormentato ménage coniugale sono Chris, impiegato di una grande società informatica prossimo ad essere coinvolto in una non meglio definita riorganizzazione del personale, e sua moglie Clair, traduttrice reduce da un incontro, tanto fortuito quanto ambiguo, con un celebre scrittore di nome Mohamed deciso a rivelarle di aver subito delle torture. Al quadretto familiare già di per sé angosciante si aggiunge la vicina di casa, Jenny, infermiera sposata con un medico, impegnato in una guerra segreta all’estero, decisa a lamentarsi con i coniugi per la troppa vivacità dei loro bambini.
In un crescendo di tensione tra marito e moglie le crepe diventano sempre più voragini, con realismo e finzione mescolarsi in una serie di dialoghi che squarciano il velo su orizzonti inaspettati: "influenzato da Beckett, Pinter e Mamet - spiega Jacopo Gassmann - il teatro di Crimp è caratterizzato da un’inquietudine e una crudeltà di fondo, spesso stemperate da una vena grottesca e surreale". Muovendosi con abilità tra registri differenti, se non addirittura opposti, la piéce riferisce di un mondo dove si può essere licenziati di punto in bianco, contesto sociale con guerre apparentemente lontane all’improvviso presenti tra noi e dentro di noi, trasformando una tranquilla quotidianità in drammatico ed assurdo incubo. Secondo modalità del tutto individuali i personaggi di The city risultano prigionieri di sé stessi, riconoscendosi a fatica, letteralmente accecati da un buio morale che, sembra suggerirci Crimp tra le righe, rischia di essere la malattia del secolo destinata a coinvolgere uomini e donne senza distinzione di età e classe.
Produzione LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, Teatro dell’Elfo, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione TPE - Teatro Piemonte Europa, partner di produzione Gruppo Ospedaliero Moncucco - Clinica Moncucco e Clinica Santa Chiara, The city di Martin Crimp nella traduzione di Alessandra Serra è diretto da Jacopo Gassmann con Lucrezia Guidone, Christian La Rosa, Olga Rossi e, per la prima volta in scena, Lea Lucioli: repliche al Teatro Astra martedì 19 marzo alle 21, mercoledì 20 marzo alle 19 e giovedì 21 marzo alle 20, con biglietti a Euro 25 ed Euro 17. Info allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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