Riscrittura scenica di un regista che dal lontano 2008 con il suo OHT-Office for a Human Theatre si dedica all’esplorazione dei rapporti fra teatro e paesaggio, tra architettura ed ambiente, Frankestein di Filippo Andreatta si trova ad abitare e a muoversi in un primordiale paesaggio alpino dove la superbia dell’uomo nel voler manipolare il corpo, la vita e le leggi della natura, è simboleggiata dalle immagini del campanile di Curon in Val Venosta che annega nel lago artificiale: un contesto immaginario non lontano dall’originale dato storico, da quel 1816 che seguiva di poco una delle più grandi anomalie climatiche della storia recente.
L’anno precedente, infatti, una disastrosa eruzione del vulcano Tambora in Indonesia aveva coperto di cenere il cielo del pianeta, causando un oscuramento globale, carestie e un drastico calo delle temperature: passato alla storia come "l’anno senza estate", lunghi mesi caratterizzati da un clima distopico, il 1816 vide una compagnia di giovani intellettuali, rinchiusi a causa del maltempo a villa Diodati sul lago di Ginevra, cimentarsi nella stesura di un racconto del terrore su invito dell’ospite, lord Byron. Conversazioni, incubi notturni ed uno spiccato interesse al mito del galvanismo, la possibilità di creare infondendole vita una creatura da resti di altre creature morte, risulteranno essere alla base di alcune delle pagine simbolo della letteratura gotica di tutti i tempi, idee e suggestioni che la Shelley fisserà definitivamente sulla carta nei mesi a venire una volta fatto ritorno in Inghilterra.
Produzione OHT, Fondazione TPE - Teatro Piemonte Europa, Snaporazverein ed Operaestate Bassano del Grappa dall’opera di Mary Shelley, Frankestein di Filippo Andreatta vedrà in scena Silvia Costa e Stina Fors: repliche al Teatro Astra martedì 7, giovedì 9 e venerdì 10 febbraio alle 21, mercoledì 8 e sabato 11 febbraio alle 19.30, domenica 12 febbraio alle 17.30 con biglietti a Euro 25 ed Euro 17: informazioni su www.fondazione.tpe.it.
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