"La nostra sfida - scrivono gli autori del progetto - è stata quella di creare vere e proprie fusioni tra le possibilità e i limiti del teatro e le caratteristiche proprie del cinema, lo strumento che più di ogni altro riesce a catturare e modificare l’immaginario collettivo su larga scala": nasce così uno spettacolo capace di affermarsi come inno a chi osa, elogio alla creatività dei pochi che rischiano, seppur inconsapevolmente, coinvolgendo anche il mondo, per modificare il proprio presente e il futuro, confidando che la passione e la curiosità della scoperta siano sempre la vera magica rivoluzione. Il racconto della vita dei due fratelli diventa metafora della storia stessa del cinema e delle sue più importanti evoluzioni, partendo dai primi giochi di ombre sul muro alle prime proiezioni, dal muto al sonoro, dal montaggio al colore: il tutto in un viaggio che si trasforma e si snoda per mezzo di scene di film, incontri, suoni e visioni dal sapore delle pellicole che ci hanno appassionato in più di un secolo di cinema.
Il cinematografo? Un’invenzione senza futuro, affermava il padre Antoine, riflettendo nella sua provocatoria ingenuità un comune pensare che ha dovuto presto fare i conti con la nuova arte destinata a vivere nell’anima dell’uomo, consentendogli di abitare mondi immaginifici, e di realizzare viaggi fantastici dalla seduta di una poltrona.
Produzione Enchiridion in coproduzione con Tangram Teatro e Fondazione Campania dei Festival, in collaborazione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, L’invenzione senza futuro scritto e diretto da Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Francesca Montanino e Mauro Parrinello vedrà in scena Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello e Matteo Sintucci: al Tangram Teatro venerdì 17 marzo alle 21 e sabato 18 marzo alle 19 con biglietti a Euro 15 ed Euro 12. Informazioni e prenotazioni allo 011.33.86.98 o scrivendo a torino@tangramteatro.it.
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