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Borgate dal Vivo fa doppietta con Cazzullo/Ovadia ed Amanda Sandrelli
a cura di Roberto Canavesi
Doppio appuntamento in quarantotto ore per la stagione dell’Associazione Revejo
Almese ed Avigliana, all’Auditorium Magnetto ed al Teatro Fassino, domenica 19 e martedì 21 febbraio 2023
Da sempre attento ad una proposta artistica attenta ai differenti linguaggi, il cartellone di Borgate dal Vivo regala in tre giorni due diversi appuntamenti che interesseranno il territorio di Almese ed Avigliana: si parte domenica 19 febbraio alle 18 all’Auditorium Magnetto di Almese con la strana coppia Aldo Cazzullo - Moni Ovadia impegnata in Il duce delinquente, spettacolo tratto da Mussolini il capobanda, di Aldo Cazzullo con le musiche eseguite dal vivo da Giovanna Famulari (biglietti a Euro 15 ed Euro 10 con prevendite al link www.vivaticket.com/it/ticket/il-duce-delinquente/201840).

Progetto dichiaratamente pensato per ricordare, ai più giovani come a chi ha finto di dimenticarsene, perché dobbiamo vergognarci del fascismo ed essere orgogliosi dei resistenti che l’hanno combattuto, performance con protagonisti una prima firma del giornalismo italiano, un attore cantastorie ed una musicista di grande esperienza, lo spettacolo nato l’anno scorso nel centenario della marcia su Roma avrà la voce di Aldo Cazzullo illustrare come il percorso fascista, in cui la violenza e la sopraffazione risultano intrinsecamente legate all’ideologia, sia stato processo inevitabile e non ancora estinto: un viaggio nel passato reso possibile attraverso racconti e testimonianza inedite cui si aggiungerà la voce di Moni Ovaia pronta, in un’alternanza di rimandi, a leggere i testi del Duce e delle sue vittime.
Il duce delinquente è però anche l’occasione per rammentare come l’intera vita di Benito Mussolini sia stata un percorso segnato, pretesto per confutare il pensiero secondo cui, fino al cosiddetto "errore" dell’alleanza con Hitler, delle leggi razziali e della guerra, il Duce non si sia in realtà macchiato la coscienza in alcun modo: con il libro Mussolini il capobanda, di cui Il Duce delinquente è la versione teatrale, Cazzullo dimostra che già prima del fatidico 1938 Mussolini aveva giocato un ruolo non trascurabile nelle morti di Gobetti e di Gramsci, di Matteotti e di Amendola, dei fratelli Rosselli e di don Minzoni. Dal pubblico al privato, aveva fatto morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che aveva amato, palesato evidenti pulsioni omofobe perseguitando oppositori e omosessuali, arrivando a confinare i libici in campi di concentramento, usando terribili violenze sugli abissini, bombardando gli spagnoli. 

Di tutt’altra natura, martedì 21 febbraio alle 21 al Teatro Fassino di Avigliana, la Lisistrata di Aristofane adattata e diretta da Ugo Chiti con in scena Amanda Sandrelli insieme a Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti e Lucianna De Falco (biglietti a Euro 15 ed Euro 10 con prevendite online su: www.vivaticket.com/it/ticket/amanda-sandrelli-lisistrata/194574).
Testo simbolo del teatro di tutti i tempi, dal suo debutto nel teatro di Dioniso del 411 a.C. in grado di scuotere le coscienze di fronte alla vanità ed alla superficialità degli uomini, forte di un impianto teatrale dalla spiazzante modernità Lisistrata è una specie di farsa dove si ride molto, ma che in maniera paradossale e insieme umanissima fa scoprire senza falso pudore i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana: sotto la sue lente di ingrandimento finisce tutto e finiscono tutti, i vizi e le perversioni, il malcostume, la corruzione e le debolezze che inducono l’uomo a considerare la violenza unico mezzo per risolvere i conflitti, per appianare le liti. Un disegno progettuale da Aristofane attuato senza mezzi termini per sottolineare come questo meccanismo sia in realtà attivo a qualsiasi livello, sia quello politico che quello con l’unica desolante conseguenza della sottomissione del più debole.
Nella riscrittura di Ugo Chiti grande attenzione sarà riservata alla capacità di interpretare la classicità con occhio contemporaneo e insieme rispettoso dell’originale, materia destinata a rivivere in una lingua ricca, che sembra fatta apposta per rendere il testo nella sua interezza, reinterpretando le parti dove il trascorrere del tempo avrebbe potuto renderne la comprensione più difficoltosa.
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