Fondatore nel 1976 del Teatro dell’Angolo, e dal 2004 della Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus, Graziano Melano ha con gli anni capito che la città di Torino non poteva privarsi di un polo di produzione ed allestimento del teatro ragazzi, universo artistico per lui diventato vera e propria seconda pelle: è stato così lui, per primo, a immaginare la possibile trasformazione di un vecchio edificio industriale abbandonato, la cabina AEM di corso Galileo Ferraris 266, in un moderno teatro per giovani e famiglie, la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani. Ed è stato lui a volervi portare la decennale esperienza di uomo di teatro a tutto tondo (attore e regista, animatore e drammaturgo) per la definizione di quello che presto sarebbe diventato un punto di riferimento assoluto per il teatro ragazzi di tutta Italia e non solo, e luogo di produzione di spettacoli di grande successo.
Oggi, dopo quindici di anni di ininterrotta convivenza, i destini di Melano e della Casa del Teatro si separano per dar vita ad una nuova era sotto la direzione artistica del neo eletto Emiliano Bronzino: un’uscita di scena a teatri chiusi non è certo quella che Graziano Melano si meritava, ma l’atrofia teatrale che i tempi correnti ci impongono per nulla può né deve offuscare il decennale impegno cui la città di Torino deve, tra i tanti progetti realizzati, l’istituzione dei festival Giocateatro Torino e The children’s world. "Visitando festival e teatri per ragazzi nei vari continenti - racconta Melano - ho avuto il privilegio di vivere epocali cambiamenti della società: dalle utopie del '68 al rinnovamento del mondo educativo e teatrale, dalle radicali trasformazioni generate e dalla caduta del muro allo sviluppo delle opportunità culturali offerte a livello europeo. E infine di concorrere alla ideazione e realizzazione di uno straordinario spazio teatrale a Torino”.
Ad Emiliano Bronzino, figure tra le più interessanti ed attive della nuova generazione del teatro italiano contemporaneo, l’onere e l’onore di proseguire nel solco tracciato da Melano: lo farà, come è giusto che sia, seguendo i propri indirizzi progettuali, continuando ne siamo certi ad arricchire la storia di una Casa del Teatro indissolubilmente legata all'immagine ed al nome di quel signore sempre alto alto, ma oggi dalla folta chioma bianca, che ora potrà dedicarsi alle tanto amate passeggiate in montagna.
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