“Kate e Dorra - scrive la compagnia Teatro dell’Argine - si confrontano sul tragico destino di sopraffazione toccato a quest’ultima. Lo scenario è quello della guerra nella ex Jugoslavia: Kate, una psicologa americana chiamata a sostenere i militari impegnati nella riapertura delle fosse comuni, si occupa ora di Dorra, una giovane donna che ha subito violenza in un’azione di rappresaglia”: un incontro tra due anime diversamente lacerate che prende corpo nell’anonima tranquillità di una clinica svizzera dove Dorra, vincendo con grande fatica lunghi e dolorosissimi silenzi, riesce ad aprirsi al mondo esterno iniziando a ripercorrere i traumi subiti. Lato suo, Kate, è impegnata a seguire passo a passo i progressivi miglioramenti, svolgendo un ruolo di fondamentale supporto nella personalissima battaglia di affrancamento psicologico intrapresa dall’amica. Un percorso lungo e sofferto che non sembra condurre a felice esito fino a quando, in maniera del tutto inaspettata ed improvvisa, un inatteso evento riaprirà la porta alla speranza: “il pubblico per l’attore - conclude il regista Nicola Bonazzi - non è testimone inerte dell’evento, bensì sponda drammaturgica, in un codice che alterna momenti brechtiani a una partecipazione carica di risonanze emotive. Finché la vita del presente non ha la meglio sull’orrore evocato dal passato”.
Diretto da Nicola Bonazzi, con in scena Micaela Casalboni e Giulia Franzaresi, Del sesso della donna come campo di battaglia sarà in scena giovedì 4 febbraio alle 20.45 con biglietti ad Euro 14 ed Euro 12: info e prenotazione allo 011.5217099 o all’email info@teatriindipendenti.org.
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