Situazione se vogliamo quanto mai anonima che vede in poco tempo il figlio "risucchiato" nel vortice emotivo della madre con cui si affanna nella ricerca: minuto dopo minuto dalle scatole cominciano a emergere vecchi album di fotografie, romanzi, piccoli inquietanti scarafaggi difficili da uccidere, per la definizione, sospesa fra sogno e realtà, di un buco nero dentro cui madre e figlio sprofondano nella disperata ricerca di parole ormai dimenticate.
"Uno dei punti più interessanti del lavoro di Diego Pleuteri - scrive la regista Alice Sinigaglia - riguarda la riflessione sul pensiero, sulle sue modalità di entrare in circolo nelle vite delle persone e di descrivere la realtà. I due personaggi scritti da Diego hanno la testa bucata, i loro pensieri fuoriescono senza sosta in un fiume di ossessioni che senza sforzo diventano parola": recto e verso della stessa medaglia, le voci e i pensieri dei due personaggi diventano un unicum, alimentando una sorta di gioco di ruolo in cui, ora l'uno ora l'altra, si scambiano le parti di una consumata vita interiore.
"La regia - conclude Sinigaglia - approfondisce le domande lavorando sulla parola e quindi sul suono, il più sfuggente degli elementi scenici. Polifonico o monolitico, sdoppiato, sovrapposto, un approfondito e complesso lavoro sulla sonorità cerca di restituire tutti i livelli di stratificazione del pensiero, vero protagonista di questo testo".
Produzione La Corte Ospitale con il contributo della Regione Emilia-Romagna, e con il sostegno del MiC e di SIAE, nell'ambito del programma "Per Chi Crea", Madri di Diego Pleuteri vedrà in scena Valentina Picello e Vito Vicino diretti da Alice Sinigaglia: nella Sala Pasolini del Teatro Gobetti martedì 18, giovedì 20 e sabato 22 febbraio alle 19.30, mercoledì 19 e venerdì 21 febbraio alle 20.45, domenica 23 febbraio alle 16 con biglietto unico ad Euro 10. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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