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Sogni, passioni e desideri si scardinano con LA CHIAVE A STELLA
a cura di Roberto Canavesi
Sara d'Amario e Andrea Galli nella versione teatrale del romanzo di Primo Levi
Torino, al Polo della Rosine, domenica 16 gennaio 2025
Pubblicato nel 1978, e vincitore l'anno dopo del prestigioso Premio Strega, sulla scia di un filone letterario attento a indagare la letteratura industriale del secondo Dopoguerra, La chiave a stella di Primo Levi rivive nell'adattamento teatrale che Sara d'Amario e Andrea Galli portano in scena su drammaturgia di François-Xavier Frantz: pagine intrise di vita vera ed attraversate dal fuoco della passione, il romanzo di Levi è la celebrazione da parte del suo autore dell'amore per il proprio lavoro.

"Sembra difficile - spiega Sara d'Amario, direttrice artistica de Le Rosine, Polo Artistico e Culturale - descrivere la propria professione in modo interessante per gli altri. Il lavoro è una zona privata, intima, quasi segreta di ciascuno di noi? Ogni mestiere ha il suo linguaggio, il suo gergo: il lavoro crea delle tribù?": possibile zona d'ombra nella vita di ognuno di noi, attorno a questi e tanti altri interrogativi si muoverà una rilettura teatrale si spera condivisa con giovani spettatori a tutt'oggi alla ricerca della propria identità, non solo lavorativa, all'interno della società.

La parabola del protagonista Tino Faussone, operaio specializzato nel montaggio di gru, tralicci e ponti, si intreccerà con la voce del Narratore, un chimico che sta per cambiare mestiere e diventare scrittore: tra i due nascerà una sorta di patto, con il Narratore autorizzato a scrivere e tradurre le avventure di lavoro di Faussone, lato suo sollecitato a parlare senza filtri del lavoro e della sua vita. Creando il suo alter ego, un chimico che sta decidendo di diventare scrittore, Primo Levi ne La chiave a stella ricostruisce l'importanza di alcuni eventi del passato decisivi nella sua coraggiosa decisione di dare una svolta alla sua esistenza.

Lo spettacolo indaga sette capitoli del romanzo, idealmente legati dal comune denominatore del lavoro e dei suoi diversi significati, dal piacere all'evoluzione, dalla fatica alla gratificazione: "Primo Levi - conclude la d'Amario - ha inventato il personaggio di Tino Faussone a partire da una molteplicità di persone incontrate nel corso della sua vita e dentro al romanzo, nelle vesti del Narratore/Scrittore, lo osserva, lo ascolta e dialoga con lui. Il dialogo tra i due personaggi è complesso, divertente, pieno di umorismo e a volte commovente".

Produzione Camera di commercio di Torino e Empatheia Srl, in collaborazione con l'Associazione Ancora, drammaturgia e regia di François-Xavier Frantz, La chiave a stella di Primo Levi vedrà in scena Sara d’Amario e Andrea Galli: in scena al Polo della Rosine di via Plana 8 domenica 16 gennaio alle 16, e lunedì mattina alle 10 in un'apposta versione realizzata per le scuole.
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