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L'oscura presenza della malattia mentale in L'ORESTE-QUANDO I MORTI UCCIDONO I VIVI
a cura di Roberto Canavesi
Claudio Casadio porta in scena una riflessione sull'abbandono e sull'amore negato
Piossasco, Teatro Il Mulino, giovedì 23 gennaio 2025
Per il cartellone Fuori dal coro del Teatro IL Mulino di Piossasco un'occasione da non perdere è la serata di giovedì 23 gennaio per la replica de L'Oreste-quando i morti uccidono i vivi, spettacolo con Claudio Casadei farsi promotore di una riflessione sulla malattia mentale attraverso la forza della parola ed il ricorso ad un'animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, che accompagneranno il racconto del protagonista, personaggio capace di alternare momenti drammatici ad altri teneramente comici.

"Oreste - è scritto nella presentazione - è internato nel manicomio dell'Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così”. Trent'anni trascorsi all'interno di anonime stanze caratterizzati da una quotidianità sempre uguale nella quale Oreste ha avuto il grande pregio di trovarsi con inquietante precisione nel posto sbagliato nel momento sbagliato: la morte della sorella preferita, la partenza del padre prima per la guerra, poi per una fantastica carriera come cosmonauta, la morte violenta di quella madre che lo ha sempre rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici. 

Vita, la sua, segnata da tappe dolorose che ha cercato di esorcizzare attraverso un personale percorso di rimozione, senza riuscire del tutto a liberarsi: sofferenza, difficoltà, momenti bui, ma Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua compagna conosciuta a un "festival per matti" nel manicomio di Lucca, parla di continuo. "Parla con i dottori con gli infermieri - spiega Casadio - con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l'Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l'Ermes non esista”.
Parole e immagini per un lavoro di grande originalità al cui interno convivono poesia e voglia di vivere, parte di un progetto ben più ampio impreziosito dalla realizzazione di un libro che raccoglie testi di Francesco Niccolini, illustrazioni di Andrea Bruno e foto di scena di Tommaso Le Pera, pubblicato da Poliniani Editore.

Coprodotto da Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri, in collaborazione con Lucca Comics & Games, L'Oreste – quando i morti uccidono i vivi di Francesco Niccolini vedrà in scena Claudio Casadio diretto da Giuseppe Marini con le illustrazioni di Andrea Bruno: al Teatro Il Mulino giovedì 23 gennaio alle 21 con biglietti ad Euro 15 ed Euro 13. Per tutti gli eventi della stagione è consigliata la prenotazione, via telefono o whatsapp al numero 370.32.59.263 o via mail a info@mulinoadarte.com, con programma completo della stagione consultabile sul sito www.mulinoadarte.com.
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