Simbolo indiscusso degli anni Sessanta e Sessanta, decenni passati alla storia anche per la generazione dei figli dei fiori, del rock e degli spinelli, Leonard Cohen da subito si differenzia dalla massa per la sua tensione verso l'assoluto, il metafisico, approccio esistenziale che gli fa preferire una continua ricerca alle più comode atmosfere rock e psichedeliche: "per otto anni - è scritto nella presentazione - vive sull'isola di Hydra con Marianne, il suo più grande amore, la sua musa. Ma siccome deve parlare con gli angeli, riparte. E partirà sempre. A New York diventa il cantante più apprezzato in tutto il mondo".
Con il suo monologo musicato dal vivo, Marina Bassani ripercorre i momenti fondamentali di un'esistenza in continuo movimento vissuta tra una passione infinita per le donne ai suoi occhi veri e propri angeli, ma anche corpi che lo attraggono sessualmente: ed ancora l'indagine su aspetti del quotidiano di universale interesse come quella guerra alla base di una delle sue canzoni più note, Hallelujah, invocazione e inno dietro il quale si nasconde l'esigenza di riunirci e abbracciare tutto il disordine che ci circonda.
Produzione Teatro Selig, scrittura scenica, regia ed interpretazione di Marina Bassani con la consulenza artistica di Serenella di Michele, Amava il Chelsea Hotel – L’hallelujah di Leonard Cohen vedrà anche in scena i musicisti Nunzio Barbieri, Paolo Conte e Francesco Django Barbieri. Al Teatro Baretti da mercoledì 12 a venerdì 14 febbraio alle 20.45 con biglietti ad Euro 15 ed Euro 12 prenotabili scrivendo a selig@teatroselig.it oppure a info@cineteatrobaretti.it.
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