Pubblicato da Einaudi nel 1964 nella Collezione di Teatro diretta da Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri, nel medesimo anno insignito del Premio Tricolore come testo drammatico sulla Resistenza, l'opera è un insieme di istantanee realizzate in una sequenza di numerosi e rapidi quadri, come una carrellata cinematografica di immagini e fotogrammi, con obiettivo finale la rappresentazione di una tragedia perfetta: dai giorni del delitto Matteotti alla Resistenza e alla Liberazione, itinerario di sola andata dall'inferno al paradiso che dopo aver toccato l'apice di una crisi morale e di coscienza, prevede una catarsi frutto di partecipazione ed impegno collettivo.
"Lo spettacolo - è scritto nella presentazione - è un accorato invito a partecipare, in modo collettivo e consapevole, a questa rappresentazione popolare della nostra storia, fatta di uomini e donne, ma anche di canti e musiche del periodo, eseguiti dal vivo": tuffo in un passato da non dimenticare dove proprio nell'ultima scena un nutrito gruppo di evanescenti condannati a morte ricorda agli spettatori di oggi l'importanza dell'assunzione di responsabilità, facendo rivivere un ricordo che, pur nella gioia della Liberazione finale, vuole essere intriso di rispetto e di riflessione.
Sofferta e poetica pagina di teatro civile, Festa grande di aprile si rivolge in particolar modo a quelle nuove generazioni per le quali, oggi, la rilettura della storia passata è quanto mai fondamentale nella costruzione del cittadino di domani: fondamentale in tal senso che le parole pronunciate in scena siano uscite dalla penna di Franco Antonicelli, scrittore, saggista e poeta, non da ultimo Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale del Piemonte, deciso a fissare sulla carta i drammatici vent'anni tra il 1924 ed il 1945 culminati nel 25 aprile 1945 a sancire l'inizio di una nuova vita per il nostro Paese.
Produzione Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale in collaborazione con il Polo del '900, Festa grande di aprile di Franco Antonicelli, drammaturgia di Diego Pleuteri con la consulenza storica di Gianni Oliva, vedrà in scena Francesco Bottin, Hana Daneri, Matteo Federici, Iacopo Ferro, Celeste Gugliandolo, Diego Pleuteri e Michele Puleio diretti da Giulio Graglia: due settimane al Teatro Gobetti martedì, giovedì e sabato alle 19.30, mercoledì e venerdì alle 20.45, domenica alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25: info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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