E Johnny prese il fucile è un inno pacifista, un doloroso monologo di un soldato americano che si trova invischiato nella prima guerra mondiale: sembra che l’ispirazione sia venuta a Trumbo dopo aver letto un articolo su un ufficiale britannico orribilmente sfigurato durante il conflitto. Il romanzo si adeguava alla linea del Partito Comunista americano, volta a tenere fuori gli Stati Uniti dal conflitto; ma quando, nel 1941, Hitler attaccò l'Unione Sovietica, e il partito divenne un sostenitore dell'intervento a fianco dell'Unione Sovietica, Trumbo decise di sospendere la pubblicazione del suo libro fino a guerra finita.
La messinscena di Sergio Ferrentino introduce un elemento nuovo: sostituisce all’esperienza visiva quella sonora, potenziando così l’evocazione dei ricordi del soldato, delle sue paure e dei suoi desideri. Johnny, bloccato in trincea, pensa alla vita, alla morte, a chi l’ha spedito a far parte di un massacro di cui non coglie il senso ed il suo monologo arriva direttamente in cuffia, intervallato e accompagnato dalle musiche originali di Gianluigi Carlone, con il palco trasformato in uno studio radiofonico: la voce dell’attore sarà così incanalata all’interno di un microfono dalla forma di testa umana, mentre la platea vedrà spettatori dotati di radio-cuffia per avere accesso non solo alle parole dell’attore ma anche a suoni ed effetti preregistrati.
Produzione Fonderia Mercury, adattamento e regia di Sergio Ferrentino con in scena Sax Nicosia, Eleni Molos e Roberto Recchia, E Johnny prese il fucile sarà in scena per tre sere alle 21 con biglietti ad Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.655.187 o su www.cineteatrobaretti.it.
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