con Agnese Mercati, Federico Palumeri, Alessandro Cassutti, Lorenzo De Iacovo, Giulia Cerruti
voce fuori campo Matilda Leone; elementi di scena Maurizio Fò; assistenza tecnica Chiara Bosco; foto di scena Stefano Roggero
Una produzione CRACK24 / DOPPELTRAUM TEATRO
Uno scherzo, o se si preferisce un divertissment, di cui Matthieu Delaporte ed Alexandre de La Petèlliere si sono argutamente serviti per confezionare Le prénom. Cena tra amici, esilarante commedia, negli anni anche non meno divertente pellicola cinematografica, che Crak24 e Doppeltraum Teatro portano in scena con esiti più che apprezzabili: meccanismo comico rasente la perfezione, la pièce è un susseguirsi di risate e situazioni che si autoalimentano in un contesto famigliare prossimo alla deflagrazione.
Se Adolph/Adolf è la miccia che incendia gli animi di Vincent da una parte, e di Elisabeth, Pierre e Claude dall’altra, la querelle onomastica ben presto diventa il primo pretesto per una serie di round combattuti nel salotto ring dei padroni di casa, incontri-scontri tra i diversi personaggi, cui si aggiungerà la non meno combattiva moglie di Vincent, per improvvisate rese dei conti che scavano nelle vite dei singoli non risparmiando giudizi feroci ai limiti della cattiveria: nel gioco di specchi che va in scena con ogni personaggio depositario di segreti, ed al tempo stesso pronto a rinfacciare tensioni mai sopite, si mette alla berlina un’intera fetta di società, quella media borghesia di buona cultura de sempre abituata ad un’esistenza filtrata con maschere sociali, dove specifici giudizi sui singoli "tutti li pensano ma nessuno li dice" seguendo un modus vivendi improntato alla meschinità ed al non detto. E’ cosi che la ipotizzata omosessualità di Claude si risolve nella scoperta di una decennale relazione tra l’uomo e Francoise, madre di Elisabeth e Vincent, o che il quadretto da famiglia idilliaca delle due coppie di coniugi si riveli in realtà fondato su fondamenta assai fragili.
E se instabili sono le basi al primo scossone la casa inevitabilmente crolla, richiedendo a tutti un continuo e frenetico rimescolamento della carte che gli a lungo applauditi Agnese Mercati, Federico Palumeri, Alessandro Cassetti, Lorenzo De Iacovo e Giulia Cerruti rappresentano nella composizione di una scena spoglia con una serie di mattoni a definire gli spazi dell’azione in un continuo gioco di costruzione/distruzione dove tutti, nessuno escluso, rivestono il comico e cinico ruolo ora di vittime, ora di carnefici: quel che emerge nei novanta minuti filati è un ritratto tanto grottesco quanto spietato di una generazione allo sbando, di quel salotto borghese, a fine Ottocento travolto a teatro dalla rivoluzione ibseniana, pronto a rivivere in tutte le sue contraddizioni e debolezze con toni mai farseschi, semmai sempre attento a sbattere in faccia allo spettatore le sue ataviche fragilità ed ipocrisie.
Le prénom (Foto di Stefano Roggero).jpg