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Il segreto della scuola ideale? CHE SI TROVINO MALE…
a cura di Roberto Canavesi
Visto a Tedacà bellARTE di Torino sabato 27 novembre 2021
di Giulia Angeloni 

regia Francesca Cassottana

Con Giulia Angeloni e Simone Arlorio; musiche dal vivo Simone Arlorio; set e Lighting Andrea Gagliotta (Plasma); visual Design Kamilla Lucarelli; costumi Alice Delfino 

Produzione Tedacà / Compagnia I Franchi
La prima notizia è la nascita di una nuova realtà teatrale, la Compagnia I Franchi, cui la regista Francesca Cassottana ha dato vita insieme Giulia Angeloni, Andrea Gagliotta e Kamilla Lucarelli: una tra le tante, si potrà pensare, ma certo in tempi non facili per il teatro scegliere di costituire da zero un nuovo gruppo di lavoro è indubbio atto di coraggio da salutare con interesse. Se poi l’esordio coincide con uno spettacolo come Che si trovino male, coprodotto con il torinese Tedacà, allora i presupposti per un buon inizio ci possono essere tutti.

Monologo portato in scena da una bravissima Giulia Angeloni, anche nella veste di autrice di un lungo lavoro documentale, Che si trovino male è tragicomica riflessione sull’universo dell’educazione in generale, e della scuola in particolare, ambientato nella Roma anni Sessanta proliferante di quartieri baracche: in uno sfondo di casupole fatiscenti in cui vivono più nuclei famigliari, non ci si può stupire che l’avversione alla scuola regni sovrana, con intere generazioni di (possibili) studenti in realtà affaccendate in altre faccende. In questo contesto di frontiera solo una personalità boarder line poteva scardinare i fragili equilibri: detto, fatto, ed ecco irrompere la maestra Lara, giovane e combattiva insegnate in arrivo dalla terra dei quattro mori con il suo carico di entusiasmo, disillusione, financo ingenuità, che in poco tempo la portano a conquistare una comunità di studenti altrimenti destinati alla dispersione scolastica.

Pur lottando con preside e colleghi più attenti alle forme che ai contenuti, Lara riesce all’inizio ad entrare nei meccanismi di un mondo sommerso, a familiarizzare con Esterina, sempre pronta a parlare di un ipotetico fratello musicista, o con la ladruncola Paola. E che dire della "strega" Ortensia, resa zoppa dalla poliomielite ma capace di intrattenere gli avventori nelle osterie con la sua bellissima voce: quelli che fino a quel momento erano scomodi fantasmi di una società incapace di guardarsi allo specchio, in breve acquisiscono consapevolezza e forza in un rapporto diretto ed intimo con la nuova maestra che fa scoprire loro la radio, che spiega loro l'esistenza e la pratica dell'italiano, oltre che del romanesco, in un percorso di vita e di formazione con virtuoso tutto fuorché il finale, inaspettato epilogo dove la forma ha la meglio sulla sostanza con la maestra Lara far mestamente di ritorno nella sua terra d’origine.

Senza voler scomodare consolidati modelli di riferimento di un passato più o meno recente, dalla discussa Maria Montessori al televisivo maestro Manzi passando per don Lorenzo Milani, Che si trovino male è operazione acuta ed intelligente, ben scritta ed ottimamente interpretata per far luce tanto su di un’umanità ai margini come su di un modello di istruzione al tempo rivoluzionario, ma ancor oggi di grande attualità. In tempi in cui si discute quanto spazio si debba dedicare alle guerre puniche nel percorso formativo di uno studente, la Lara di Giulia Angeloni riafferma, tra una riflessione a tratti amara ed un risata mai troppo sguaiata, l’importanza del coraggio nella missione dell’insegnante, di quel necessario do ut des indispensabile scambio tra docenti ed allievi per iniziare un percorso che porti alla definizione di un nuovo modello di studente prima, e di cittadino poi.
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