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Dal Settecento agli anni Settanta con I DUE GEMELLI
a cura di Roberto Canavesi
Visto al Teatro Gobetti di Torino martedì 7 dicembre 2021
libero adattamento di Natalino Balasso da I due gemelli veneziani di Carlo Goldoni 

con Jurij Ferrini, Francesco Gargiulo, Maria Rita Lo Destro, Federico Palumeri, Stefano Paradisi, Andrea Peron, Marta Zito

costumi Paola Caterina D’Arienzo; scenografia Eleonora Diana; luci e suono Gian Andrea Francescutti; regia Jurij Ferrini 

Progetto U.R.T. in collaborazione con 53° Festival Teatrale di Borgio Verezzi
La locandina a teatro racconta di uno spettacolo molto più di quello che si è portati a pensare, e cosi per I due gemelli chi si aspetta una fedele trasposizione della commedia del 1747 di Carlo Goldoni la delusione è dietro l’angolo: ad occhi attenti però non può né deve sfuggire la dicitura "libero adattamento di Natalino Balasso" per quella che a tutti gli effetti è una riscrittura ambientata in pieno boom economico tra le note di Ornella Vanoni, Nada e Lucio Battisti in uno spazio scenico neutro con semplici panche nere a delimitare gli ambienti del racconto.
Di riscrittura si deve parlare per uno spettacolo in cui si ride tanto senza dimenticare le originali fondamenta: negli sgargianti e moderni costumi di Paola Caterina D’Arienzo, ecco irrompere Zanetto, ingenuo e credulone, che dalla maschera della Commedia all’improvviso di Goldoni diventa effeminata rockstar alla ricerca di un matrimonio di facciata, e subito dopo il suo gemello Tonino, affascinante seduttore dai burberi modi innamorato ricambiato di Beatrice quanto il fratello lo è di Rosaura. Un gioco di coppie fondato sullo scambio di persona, sulle identità nascoste, che si presta a continui equivoci e situazioni comiche destinate a coinvolgere i quattro amanti, al pari di una comunità di non meno divertenti personaggi.

A suo particolare agio nella scrittura magmatica ed in continua evoluzione, a tratti molto diretta ma mai incline alla volgarità, Jurij Ferrini costruisce uno spettacolo caricaturale, dove situazioni e personaggi sembrano essere la versione tragicomica di temperie sociali e tipi umani: dal ritratto hippy di una generazione senza riferimenti alla microcriminalità che sfrutta affari edilizi, dai pagamenti in nero alla lenta agonia di uomini rovinati dal gioco d’azzardo sulle cui tracce si gettano spietati avvoltoi. Si ride tanto, talvolta di pancia più spesso di testa, pensando a come dietro alla gag o alla battuta si nasconda l’impietoso ritratto di una società per nulla modello, vivere civile che paga un caro prezzo a vizi atavici come corruzione e delazione per una generale crisi morale: è uno spettacolo ponte I due gemelli, ideale anello di congiunzione di epoche diverse che Balasso nella scrittura e Ferrini nella resa scenica rendono assai più vicine di quanto il calendario ci possa indicare, con la magia del teatro che traghetta la commedia figlia dell’illuminismo in una contrastata epoca moderna dalle mille contraddizioni.

E nel continuo gioco di specchi tra anni così lontani c’è anche spazio per il teatro che fa il verso a se stesso con la serva Colombina lamentarsi delle scarse risorse che costringono sette attori ad interpretare più di venti ruoli, o il dottor Balanzoni incantarsi come un disco rotto prima di esser ripreso dal Capocomico Ferrini "perché la commedia prima o poi deve finire": due ore abbondanti più intervallo che scivolano via grazie ad un’interpretazione vivace, a partire da Jurij Ferrini assai ispirato nel doppio ruolo dei gemelli diversi, maschera perfetta di ambiguità e forza nel definire due uomini accomunati dalla ricerca di un’identità a lungo perseguita, e forse mai raggiunta. Insieme a lui dividono lunghi e meritati applausi i validissimi giovani scudieri: se Maria Rita Lo Destro e Marta Zito egregiamente assolvono alle quote rosa, Federico Palumeri, Francesco Gargiulo, Andrea Peron e Stefano Paradisi si fanno apprezzare per l’assoluta versatilità nel continuo scambio di ruoli e personaggi, motore di una serata divertente ed ironica che, nel farsi allegorico ritratto di un’umanità tutt’altro che perfetta, lascia al divertito spettatore un retrogusto di consapevole amarezza.
  • I due gemelli ©-luigi-cerati.jpg
    I due gemelli ©-luigi-cerati.jpg
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