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In Scena! Cinque anni di teatro italiano a New York
a cura di Laura Caparrotti
Dal primo al 15 maggio torna la rassegna italiana di teatro nei cinque distretti di New York
Il festival In Scena! propone una calendario fitto di incontri, letture e soprattutto pièce teatrali. Storie di immigrazione, amore, guerra e lavoro che attraversano l'Europa e arrivano fino a New York. Come ogni anno, anche il consueto appuntamento con il Premio Mario Fratti
Cinque anni fa, complice l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti, realizzavo finalmente un’idea a me molto cara: un festival di teatro italiano che potesse toccare tutti i distretti della mia amata New York. Il coinvolgimento dei cinque distretti appariva ai miei occhi come l’arma vincente di un evento che avrebbe anche per questo avuto una risonanza diversa dal solito. Il primo anno portammo tre spettacoli, ne fu prodotto un quarto da una compagnia con la quale collaboravamo, la Mare Nostrum Elements, facemmo varie letture e il pubblico affluì numeroso, ovunque. Sempre quell’anno, il 2013, decidemmo di aprire le porte a tutti non facendo pagare alcun biglietto. Nel 2014, aggiungemmo il Premio Mario Fratti alle festività teatrali e da allora bellissimi spettacoli, provenienti da tutta Italia, e testi altrettanto validi hanno attraversato l’Oceano per partecipare alla nostra festa del teatro italiano che si svolge in tutta New York.

E siamo al quinto anno. E iniziamo a guardarci indietro e a tirare due somme. Il Festival piace. Il teatro italiano piace. Piace persino il sopratitolo in inglese a cui noi prestiamo profonda attenzione, tanto da collaborare continuativamente con studenti che si occupano proprio di traduzione. I temi degli spettacoli piacciono e vengono apprezzati ancora di più quando sono temi che hanno una risonanza anche per chi vive a New York. Vedere che qualcuno in un’altra parte del mondo soffre come te ti fa pensare che non sei solo e che forse c’è possibilità, insieme, di superare certi ostacoli e problemi.


Insomma siamo a cinque. Cinque edizioni. La candelina la spegneremo il primo maggio quando inaugureremo l’Italian Theater Festival New York 2017 con una serata a sorpresa al Cherry Lane. La sorpresa è bella e grande e vi assicuro che non va persa, anche se, essendo una sorpresa, non posso dire di più.
Il 2 maggio continuiamo, sempre al Cherry Lane, lo storico teatro del West Village che ci accoglie generosamente da anni, con un evento speciale: Sandro Veronesi, scrittore vincitore del Premio Strega, porterà il suo Non Dirlo, versione narrata del suo libro sul Vangelo secondo Marco. Una rilettura di questo misterioso Vangelo che suscita varie domande, non solo sulla scrittura sacra, ma anche su noi stessi.

Dal 3 maggio arrivano gli spettacoli scelti tramite un bando aperto a tutte le compagnie professioniste in Italia. Temi disparati, molti estremamente attuali, costellano il programma di In Scena! 2017. C’è La mia idea. Memoria di Joe Zangara che ci racconta la storia vera di un calabrese arrivato in America per lavorare che per motivi personali tentò di uccidere il presidente Roosvelt. Altra storia vera di immigrazione è quella di Albania Casa Mia, dove il protagonista ci porta in viaggio con lui, dall’Albania all’Italia, fino al Veneto dove è cresciuto. Le vicende realmente accadute a Riccardo e Lucia sono il filo narrativo di Riccardo e Lucia, dove la Prima Guerra Mondiale fa da sottofondo a una magica storia d’amore. Storia vera, raccontata molto per immagini e con un pizzico di fantasia, quella de L’invenzione senza futuro in cui i fratelli Lumière compiono i primi passi nella creazione di quello che diverrà il Cinema. Storie vere e cantate, quelle di Der Puff, in cui le protagoniste hanno raccolto varie canzoni scritte durante il Nazismo che parlano di discriminazione nei confronti delle donne, specialmente verso le donne gay. Infine, due spettacoli che nascono da personaggi inventati, anche se sempre pescati nell’immaginario umano. Rock Oedipus, una ballata rock sul tema di Edipo, cantata da una creatura immaginifica, e Dieci, basato sul libro di Andrej Longo, sui bassi di Napoli e sulla umanità che vi si nasconde.

Oltre a questo programma già ricco di eventi – ogni spettacolo ha un minimo di due repliche -, come ogni anno In Scena! presenta letture in traduzione, conversazioni sul produrre teatro a New York, chiacchierate post-spettacolo e per chiudere, la lettura del testo tradotto che ha vinto il Premio Mario Fratti, Il paese delle facce gonfie di Paolo Bignami. Infine, quest’anno triplichiamo la nostra collaborazione con Free Verses, il programma di scrittura creativa che ha luogo nei centri che si occupano di chi è in libertà vigilata e nei centri per anziani. L’entrata agli spettacoli, per questa edizione, è gratuita, proprio come nel 2013, per dare un segnale di apertura e per affermare la volontà di costruire ponti e non muri.

Anche quest’anno, dunque, non ci siamo risparmiati. Ci troverete dal primo al 15 maggio nei cinque distretti e sulle pagine de La VOCE di New York, prezioso media partner di In Scena! da sempre. Per dettagli sugli spettacoli, luoghi, orari e quant’altro, visitate il sito di In Scena! Vi aspettiamo!

Articolo pubblicato su La Voce di New York



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