regia Savino Genovese
con Viren Beltramo e Ettore Scarpa
scenografia Massimo Voghera; costumi Elena Gaudio; realizzazione robot Marco Renis; elaborazioni video fannidada
Un po’ racconto di fantascienza, un po’ thriller destinato a svelarsi alla fine, la piecè di Perriera è ambienta in un’anonima trattoria dove un uomo ed una donna si incontrano per dar vita ad un gioco di ruolo che li vede ora vittime, ora carnefici, di un gioco di seduzione a tratti grottesco: entrambi separati con prole, lei impegnata nella personale guerra contro l‘ex marito cui vorrebbe proibire di veder la figlia, i due sono perennemente spiati da instancabili robottini, emanazione di un grande fratello che sovrintende ed azzera la libertà del singolo, riducendolo a semplice tessera di un mosaico dagli inquietanti contorni.
Nei sessanta minuti filati grandi cose non succedono, e la rapidità con cui l’autore si gioca il coup de theatre finale, fa capire allo spettatore contemporaneo come a Perriera poco interessasse raccontare una storia, quanto piuttosto, facendo leva sudi un'invidiabile immaginazione, prefigurare in modalità provocatoria l'utopico domani alla prova dei fatti non poi così distante dalla realtà di oggi.
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