E se quest’anno ricorre il ventennale della scomparsa di Giorgio Gaberščik, in arte Gaber, quale miglior occasione per ricordarne la dimensione umana ed artistica se non quella di trascorrere una serata con le sue canzoni, i suoi racconti, la sua graffiante e cinica capacità di fotografare il baratro di una società contemporanea allora come oggi in preda agli stessi vizi: Buonasera Signor G. Il teatro canzone di Giorgio Gaber, progetto della torinese Accademia dei Folli in scena al Teatro Gobetti per la stagione dello Stabile torinese, è un viaggio che insegue il preciso impulso di vivere e respirare a pieni polmoni l’inadeguatezza ancor oggi compagna di canzoni e monologhi fuori dal tempo, di una narrazione spoglia di fronzoli ed orpelli per farsi testimone di un baratro esistenziale sul cui ciglio, a distanza di decenni, continuiamo a camminare.
"Abbiamo scelto accuratamente i testi e le canzoni - scrive il regista e interprete Carlo Roncaglia - ascoltando prima di tutto la pancia, come avrebbe detto Gaber stesso, e poi cercando il senso, il disegno finale. Ad ogni replica questa ricerca continua, ogni volta troviamo un senso differente e il disegno ci appare diverso": e tutte le sere, ne siamo certi, la presenza-assenza di Gaber è lì a fare capolino da dietro una quinta, o comodamente seduto in platea, sorta di "fantasma" pronto a muoversi dinoccolato cantando le paure e le speranze, le frustrazioni e le incertezze del quotidiano per un uomo che nonostante tutto è comunque ancora vivo, pur abitando un contesto di fragilità. "Il Sig. G - conclude Roncaglia - non è un personaggio. Il Sig. G siamo proprio noi. Da un marciapiede di una città semi-deserta e buia alla penombra di una camera da letto, dallo spazio soffocante di un ascensore allo specchio del proprio bagno, eccoci a fare i conti con la nostra meschinità, con le nostre più profonde contraddizioni e nevrosi".
Produzione Accademia dei Folli da testi e musiche di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, Buonasera Signor G. Il teatro canzone di Giorgio Gaber vedrà in scena Carlo Roncaglia, sua anche la regia, con Andrea Cauduro alle chitarre, Enrico De Lotto al basso e Matteo Pagliardi alla batteria. Repliche al Teatro Gobetti martedì 31 ottobre, giovedì 2 e sabato 4 novembre alle 19.30, mercoledì 1 e venerdì 3 novembre alle 20.45, domenica 5 novembre alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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