con Mauro Avogadro e Martino D’Amico nei panni di Lev Tolstoj e Cesare Lombroso
coproduzione TPE – Teatro Piemonte Europa / Festival delle Colline Torinesi
e Sistema Museale dell’Università di Torino per il decennale del Museo Lombroso
E se di quel faccia a faccia sono giunti pochi edificanti commenti, Tolstoj definì Lombroso vecchietto ingenuo e limitato al pari del fiato sprecato che l’italiano ricordò come impressione del pomeriggio, questo non ha per nulla impedito a Sergio Ariotti di immaginare la conversazione, arrivando a costruire una breve ma curiosa drammaturgia legata ai possibili argomenti trattati: è cosi che dopo un incauto bagno con il pessimo nuotatore Lombroso portato in tempo a riva da Tolstoj, i due si ritrovano sul verde prato della tenuta a conversare, più o meno amabilmente, di storia come di politica, di religione o di letteratura, di donne e di arte. Quasi coetanei, sembrano appartenere a due secoli diversi: al carattere ribelle ed anarchico di Leone, quando non attraversato da profonda disillusione per un presente in cui fatica a ritrovarsi, fa da contraltare l’utopico positivismo di Cesare dedito allo studio di quella misurazione dei crani che lo vedrà impegnato per tutta la vita. Si studiano e si affrontano, si punzecchiano e si provocano, Tolstoj e Lombroso nell'immaginaria conversazione sono le due facce di un’unica medaglia, quella di un secolo prossimo al declino con le sue contraddizioni, e di uno che nasce con speranze e sogni tutti da coltivare.
Anche pamphlet edito da Robin Edizioni, L’incontro. Quando Tolstoj salvò Lombroso da sicura annegamento di Sergio Ariotti è un immaginario tuffo nel passato con Mauro Avogadro e Martino D’Amico applauditi interpreti nei panni del Leone della Steppa e dello scienziato italiano, uomini tra di loro tanto diversi quanto ispirate pedine in un gioco teatrale salutato con affetto dal pubblico presente.
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