In scena quattro personaggi: un giornalista, Lorenzo, il suo editore Colli, e le rispettive mogli Nora, creatura inquieta e affascinante, e Ada, innamorata e tradita. I destini delle due coppie si rivelano speculari ed i quattro si trovano ad affrontare un viaggio in Africa, nel Gabon. Il passaggio dalle atmosfere borghesi di una Roma familiare e notturna, dove le stesse relazioni sono vissute in modalità più moderata, a quell'Africa immaginata, per usare le parole dello stesso Moravia, come "il più nobile monumento che la natura abbia mai eretto a sé stessa”, farà sì che nel cuore del continente nero ogni aspetto del quotidiano e della sfera relazionale sia destinato ad esplodere, rivelandosi drammaticamente vero e senza filtri.
"L’uomo - è scritto nella presentazione - tende a dominare, la donna a sottrarsi, il possesso definitivo è impossibile e l’amore, come la vita, è uno stato d’allarme continuo”: è così che in uno spazio privo di scenografie, il quartetto di interpreti si affiderà esclusivamente a corpo e voce, unici strumenti utilizzati per abitare e far vivere l'ambiente scenico attraversato da strutture modulari, luci, ombre e da una rilevante drammaturgia sonora.
Produzione Teatro di Dioniso e Teatro Stabile del Veneto con adattamento di Michela Cescon e Lorenzo Pavolini, per La donna leopardo di Alberto Moravia in scena ci saranno Valentina Banci, Olivia Magnani, Paolo Sassanelli e Daniele Natali: al Teatro Astra mercoledì 27 novembre alle 19.30, da giovedì 28 a sabato 30 novembre alle 21, domenica 1 dicembre alle 17, con biglietti ad Euro 25 ed Euro 17, ad Euro 10 per gli under 30. Info e prenotazioni allo 011.56.34.352 o su www.fondazionetpe.it.
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