“Marirò’ è una donna del popolo - scrive la Fabbris - raccoglitrice di patate e uova. Dirà si a Leonardo, ferma davanti a lui, in posa. Dirà si per ogni giorno che passa. Sorriderà dello stesso sorriso del pittore. Per un pezzo di pane, che vergogna c’è”: un'immersione in quel Rinascimento la cui lezione leonardesca è per certi aspetti ancor oggi viva ed attuale. Periodo fertile di idee e progettualità in cui, dopo il periodo buio del Medioevo, si andava con ostinazione alla scoperta del mondo e dell’uomo forti della consapevolezza di una coscienza moderna, di una nuova umanità.
E proprio come in passato anche oggi sembra essere sempre più necessario ritrovare autenticità e coraggio: “il singolo individuo oggi - conclude la Fabbris - sognato dai nostri antenati di cinquecento anni fa, è ormai visto come un soggetto unico in tutto il creato, in grado di autodeterminarsi e di coltivare le proprie doti, con le quali potrà vincere la fortuna, la sorte, e dominare la natura modificandola”: tutti aspetti destinati a caratterizzare un racconto di parole e musica che rivivrà in scena nel suo carico di suggestioni ed emozioni in un itinerario narrativo che attingerà agli scritti di pensatori e storici del calibro di Jacob Burckhardt e di Jules Michelet, di Konrad Burdach e Dimitrj Mereskovskij.
Per Il pane di Marirò appuntamento al Garybaldi di Settimo Torinese venerdì 1 e sabato 2 aprile alle 21.30 con biglietti a Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.80.28.501 o su www.santibriganti.it.
Mariella Fabbris