Alla sua figura, quella di un ultimo bohemienne che amava i Beatles e i Rolling Stones, Massimilano Giacometti dedica Gigi il 7 bello, monologo in scena per il cartellone Sotto un cielo di ferro e di gesso del Garybaldi di Settimo Torinese: “non sapremo mai - scrive Giacometti - cosa sarebbe diventato Luigino, Luigi, Gigi Meroni. Sappiamo che era un calciatore degli anni ’60, che amava la vita e giocava a calcio con allegria. Calzettoni abbassati come Sivori (suo idolo), capelli lunghi e barba, voglia di libertà e voglia di essere sè stesso, di vestirsi come gli pareva. Suonava per i benpensanti come una provocazione”. Indiscusso simbolo di una generazione pronta a lottare contro ogni forma di conformismo benpensante, Gigi Meroni condusse un'esistenza fondata su valori quali l’umiltà, l’obbedienza ed il sapersi accontentare, qualità tipiche di una personalità esteriormente complessa, ma intimamente semplice e genuina.
A pochi mesi da quella tragica serata, il maggio del Sessantotto francese esploderà all'insegna de “la fantasia al potere”, lo slogan che forse meglio riassume la parabola della farfalla granata, l'anticonformista rispettoso delle libertà altrui che nella sua breve, ma intensissima esistenza, trovò anche spazio per la musica, l'arte e la letteratura.
Prodotto da Associazione TekaMù, per Gigi il 7 bello appuntamento al Garybaldi di Settimo Torinese venerdì 15 e sabato 16 gennaio alle 21.30 con biglietti a Euro 12 ed Euro 10: info e prenotazioni allo 011.80.28.501 o su www.santibriganti.it.
Massimiliano Giacometti