La follia di una serata ha costretto quella ragazza a diventare all'improvviso donna, mettendola nella condizione di dover superare sguardi e pregiudizi di un'intera comunità, parenti compresi: `si comincia dai familiari – scrive De Summa - per coinvolgere, man mano, tutti gli abitanti del paese fino a rivelare, nel profondo, la nostra società, un’Italietta convinta di un progresso automatico e teso all’infinito degli anni ‘80, tutta incentrata sull’arroganza del maschio dominatore”.
Monologo di grande intensità, la parabola del racconto sbatte in faccia allo spettatore alcuni inquietanti interrogativi: a partire dall'interrogarsi se sia giusto usare la violenza per riparare ad una violenza, e quali possano essere le strade alternative per rimettere le cose al loro posto. In soccorso alla narrazione di una donna che per riprendersi il proprio corpo è per assurdo costretta a farlo pubblico, a darlo in pasto alla folla e ai suoi vaneggiamenti, ecco arrivare l'ironia, compagna di leggerezza e sorriso: elemento indispensabile per una comprensione più emotiva e consapevole che razionale, l'apparente leggerezza non farà mai dimenticare la drammaticità di un fatto che ha segnato in maniera indelebile l'esistenza della protagonista.
Produzione La Corte Ospitale-Rubiera, Attodue, Armunia–Castiglioncello, di e con Oscar De Summa, per La sorella di Gesucristo appuntamento sabato 25 novembre alle 21.30 con biglietti ad Euro 12 ed Euro 10. Info e prenotazioni allo 011.80.28.501 o su www.santibriganti.it.
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