scene Dario Dato, costumi Lucia Mariani, luci Marco Laudando, produzione erretiteatro30
Visto al Teatro della Cometa di Roma il 31 ottobre 2017
Gira a vuoto sulla distesa di sabbia, Irene, stagione dopo stagione, avanzando nell’esistenza senza molti scarti. Mancata artefice del proprio destino, insegue per tutta la vita il fantasma di un uomo senza trovare il coraggio di raggiungerlo, e finisce poi per trovare la verità altrove. Con sguardo candido e ironico si interroga sulla propria solitudine, sulla famiglia e gli affetti, scoprendo verità che ha sempre osservato senza saperle leggere, nascondendosi dietro lo scudo delle proprie paure con l’alibi dell’ingenuità e scoprendosi, alla fine, coraggiosa suo malgrado.
Paola Minaccioni trova in questo spettacolo una rara occasione per giocare sulle sue molte corde di attrice, nei panni di una bambina che si fa adolescente e quindi donna e madre, senza mai perdere del tutto lo sguardo infantile e un po’ naif sul mondo e sugli uomini che lo abitano.
Quello firmato da Luca de Bei è un testo come sempre raffinato, giocato su sfumature e delicatezza di sentimenti, che sceglie di raccontare l’autenticità di un’anima fragile in un tempo sospeso, vivendo l’azione come riflesso. La vita “vista da dentro” trova corrispondenza nell’infinita distesa di cielo e mare, così il mondo interiore appare reale quanto e più dei fatti che sotto quel cielo accadono.
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