"È una storia bella e necessaria - scrive Vinicio Marchionni, nella doppia veste di regista ed interprete - che ci parla del presente immergendoci nel passato. La povertà del dopoguerra è una piaga che resiste ancora oggi, sebbene in altre forme, in tante zone d’Italia”: da qui l’esigenza e la volontà di provare a restituire l’urgenza di superare la miseria che affligge, insieme alla vitalità indistruttibile e alla magia di un’Italia passata verso la quale proviamo nostalgia e tenerezza. Nella speranza che gli spettatori possano uscire da teatro divertiti, commossi e perdutamente innamorati di personaggi indimenticabili a cui, sinceramente, è difficile non voler bene. Impresa coraggiosa che si accompagna a quel senso di sfida, da sempre presente negli adattamenti dei cosiddetti classici, per uno spettacolo corale sull'Italia di ieri ma anche su quella di oggi, con un occhio di riguardo alla drammaticità di un argomento che il genio di Mario Monicelli e la bravura dei suoi attori seppero trattare con perfetto equilibrio e straordinaria leggerezza.
Adattamento di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli, tratto dalla sceneggiatura di Mario Monicelli, Suso Cecchi D’amico, Age & Scarpelli, I soliti ignoti sarà diretto da Vinicio Marchionni, anche in scena con Giuseppe Zeno, Augusto Fornari, Salvatore Caruso, Vito Facciolla, Antonio Grosso, Ivano Schiavi e Marilena Anniballi: al Teatro Alfieri venerdì 14 e sabato 15 febbraio alle 20.45, domenica 16 febbraio alle 15.30, con biglietti a Euro 28 ed Euro 20. Info allo 011.56.23.800 o su www.torinospettacoli.it.
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