Ambientata in Germania nel 1934, la vicenda racconta la storia di un giovane omosessuale nei campi di concentramento nazisti nata in un inquietante campo di lavoro: una storia d'amore che nasce e si sviluppa nel più terribile e cupo degli scenari, quello dei lager. "Un'intesa, poi una solidarietà - è scritto nella presentazione - infine il trasporto erotico di due persone che non possono comprendersi, fraternizzare, congiungersi perché sotto l'occhio impietoso della violenza": articolato e sofferto intreccio amoroso, matassa dai torbidi contorni il cui dipanarsi mette di fronte al tema fondamentale della ricerca di un'identità e di una dignità nascoste e segrete, destinati ad affermarsi solo con la tragica ribellione finale.
Dialoghi serrati e brani più prossimi al poetico caratterizzano la drammaturgia di un testo che riporta alla memoria collettiva lo sterminio subito in epoca nazista da migliaia di persone per il proprio orientamento sessuale, il così detto Omocausto: pagina di storia dai più dimenticata, per alcuni del tutto nuova, ancor oggi in grado di suscitare inquietanti interrogativi sulla realtà.
Produzione Associazione Baretti nella traduzione di Marco Mattolini, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di Casarotto Ramsay & Associates Limited, Bent di Martin Sherman diretto da Mauro Avogadro vedrà in scena Dario Battaglia, Marcello Gravina, Gabriele Rametta: al Teatro Baretti da mercoledì 27 a venerdì 29 novembre alle 20 con biglietti ad Euro 13 ed Euro 11 prenotabili sulla piattaforma anyticket.it.
Programma completo della stagione sul sito www.cineteatrobaretti.it ed informazioni all'email info@cineteatrobaretti.it
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