Tessera di un più ampio mosaico denominato Portraits a cura della compagnia torinese, il recital assume i contorni di un viaggio in terre inesplorate e, allo stesso tempo, come ritratto di un naufragio in grado di donare felicità spingendo lo sguardo oltre le vigne dell’astigiano fino all’America: "i ritratti che ne derivano - scrivono i Folli - sono personali percorsi attraverso le canzoni di alcuni protagonisti della musica, che hanno attraversato decenni influenzando e affascinando intere generazioni. Sono artisti che hanno vissuto la storia degli ultimi settant’anni interpretandola e diventando dei classici, entrati nell’immaginario collettivo". L’esito scenico non sarà il semplice intreccio tra canzoni e biografie, semmai un viaggio più personale ed intimo come un vero e proprio ritratto che poco per volta prende forma sulla tela della produzione artistica dell’artista: dalle canzoni si partirà per meglio conoscerne l’autore, per osservarlo e spiarlo, financo per reinventarlo e riscoprirlo.
Spostandoci a Mattie, venerdì 9 agosto alle 21 nell’ex discarica consortile in Località Camporodo (ingresso libero fino a esaurimento posti), spazio a Il testamento dell’ortolano, monologo teatrale tratto da un racconto di Antonio Catalano, con la regia di Patrizia Camatel e l'interpretazione di Massimo Barbero, per una fiaba antica ma dai contenuti modernissimi in cui si parla del legame di amore e cura per il Pianeta Terra, tema di grande attualità e importanza primaria. Al centro del racconto l’ortolano Adelmo, testimone di quel passato prossimo in cui l’orto era fonte primaria di sostentamento famigliare: ereditata la terra dai suoi antenati, e coltivata per tutta la vita, l’uomo si è creato una professione che è misto di indicazioni paterne e personali sperimentazioni con buona pace di tradizioni e proverbi. "Si tratta di uno spettacolo - spiega la regista - pensato per la rappresentazione in spazi naturali intimi e raccolti, orti, giardini e cortili che possano dare una suggestione a proposito del contenuto trattato: ciononostante lo spazio scenico è riempito solo dall’attore e da pochi cenni concreti, oggetti scelti e indispensabili, perché è il racconto che stimola l’immaginazione dell’uditorio".
Il programma completo dell’edizione 2024 di Borgate dal Vivo è disponibile www.borgatedalvivo.it.
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