Il punto di partenza sono domande curiose quanto grottesche, "come ci si circonda di nemici? Come ci si procura dolori, collere, dispiaceri e così via?", interrogativi cui Paul Watzlawick ha cercato di rispondere nel suo celebre Istruzioni per rendersi infelici cui il progetto del collettivo torinese si ispira in maniera dichiarata: "si mette in scena - è scritto nella presentazione - il frutto di una attenta osservazione su come l'essere umano, pur procedendo nel progresso tecnologico, si trovi in verità, paralizzato nella sua capacità di produrre agio, felicità in se stesso e negli altri". Ad esser riferite in scena, quindi, le istruzioni pratiche per una sana infelicità da spargere in questa valle di gioia e sorrisi, nel tentativo di trasformare lo spettatore in un valido esperto d'inferno.
Proprio il regno di Belzebù è immaginato come il luogo prediletto del divertimento, dell'arte, almeno a detta del professor Watzlawick pronto a stilare una serie di esempi ironici e paradossali nel suo celebre saggio nato dalla personale esperienza alla scuola di Pragmatica della Comunicazione Umana di Palo Alto in California.
Produzione LabPerM, liberamente ispirata a Istruzioni per rendersi infelici di Paul Watzlawick, L'arte di rendersi infelici è diretto da Domenico Castaldo: repliche a San Pietro in Vincoli martedì 10, giovedì 12 e sabato 14 dicembre alle 21, mercoledì 11, venerdì 13 e domenica 15 dicembre alle 19, con biglietti ad Euro 11 ed Euro 9 acquistabili in modalità online sul sito www.ticket.it, o direttamente in cassa la sera dello spettacolo con una maggiorazione di Euro 3. Prenotazioni disponibili all'email biglietteria@fertiliterreniteatro.com con informazioni sul sito www.fertiliterreniteatro.com o al numero 334.86.55.865.
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