immagine home.jpg
L’arte al servizio della collettività nella sesta edizione del FESTIVAL DELLE MIGRAZIONI
a cura di Roberto Canavesi
Cinque giorni di incontri, arte, teatro e letteratura
Torino, da mercoledì 18 a domenica 22 settembre 2024
Equilibri, disequilibri, cadute, queste alcune delle parole chiave della sesta edizione del Festival delle migrazioni, tradizionale appuntamento settembrino per la rassegna di arte diffusa in programma a Torino con più di 30 ospiti e oltre 20 eventi tra spettacoli teatrali e concerti, proiezioni, incontri interattivi e laboratori, mostre e momenti conviviali: itinerante tra San Pietro in Vincoli, Scuola Holden, Polo del '900, Ufficio Pastorale Migranti, Teatro Valdocco, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Giardino Pellegrino e Borgo Dora, in programma ci sono cinque giorni di incontri e momenti performativi, con tanto di immancabile cena delle cittadinanze, allestita sabato 21 settembre a San Pietro in Vincoli, per condividere insieme il cibo portato da casa e i piatti proposti dalle cucine dal mondo presenti al festival.

Teatro, arte, cinema e letteratura come strumenti di coinvolgimento collettivo per una riflessione che dia voce a nuovi sguardi e narrazioni sul fenomeno migratorio: "equilibri, disequilibri, cadute - è scritto nella presentazione - è il tema scelto per questa edizione che fa riferimento da un lato all'attualità dei drammatici scenari geopolitici a livello mondiale, dall'altro alla continua ricerca, scoperta, perdita e poi nuovamente riscoperta di identità, per guardare e assaporare la realtà e il nostro rapporto con l'alterità e l'ignoto". Riferito del Senegal come paese ospite al centro di un'attenta esplorazione attraverso differenti declinazioni tra incontri di approfondimento tematico e spettacoli, su tutti In bilico su un doppio universo di Vincenzo Maria Oreggia ed il concerto del musicista Ibson Daone, ricordiamo la presenza tra gli ospiti di Wissal Houbabi, poeta, artista e scrittrice marocchina attesa ospite con il suo workshop Impercettibili, in cui indaga il senso di lingua madre e cerca di stanare la lingua padre, portando ogni partecipante alla messa in discussione delle proprie certezze attraverso la decodifica della lingua e l'esplorazione delle sue molteplici e infinite possibilità. Ed ancora sarà presente Mamadou Kouassi, il giovane di origine ivoriana che ha ispirato la storia di Io capitano, all'interno del panel costruito in collaborazione con Fridays for Future ed Extinction Rebellion per sondare il rapporto tra migrazioni e crisi climatica, mentre Enzo Nucci presenterà il suo libro Africa contesa insistendo sugli equilibri e disequilibri di un territorio, quello africano, cruciale per gli assetti e le prospettive internazionali.

La sera di domenica 22 settembre interverranno lo storico Alessandro Barbero e il musicista Thoni Sorano, protagonisti di un originale dialogo sulla gestione e sulle conseguenze dei confini nella Storia e, conseguentemente, nella musica: concentrandosi sull’area geografica dell'ex impero Ottomano, si discuterà della genesi dei nazionalismi e delle attuali e dolorose eredità dei conflitti che il ventesimo secolo ci ha lasciato. A seguire spazio alla prima assoluta di BONDS across music lines, concerto di world music con musicisti internazionali chiamati animare una spettacolare combinazione tra santur e pianoforte del tutto inedita, proponendo un repertorio da brani jazz a melodie siciliane, fino ai solidi repertori persiani e turchi.

Tutti gli appuntamenti del Festival delle migrazioni, al solito organizzato da Almateatro, A.M.A Factory, Tedacà, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e MiC, sono ad ingresso gratuito con programma completo dell'edizione 2024 sul sito www.festivaldellemigrazioni.it.
  • Festival delle Migrazioni 2024.jpg
    Festival delle Migrazioni 2024.jpg
    archivio
    cookie law
    privacy