Fedele in tutto e per tutto alla commedia di Eduardo De Filippo, il lavoro nasce come un'installazione teatrale "viva", enorme presepe in cui si muovono l'attore e le figure animate: a caratterizzare l'ambientazione un insieme di maschere e pupazzi animati sul palco con sensibilità: "il presepe - scrive Lello Serao - è l'orizzonte dentro cui si muove tutta l'opera sia in senso reale che metaforico, è l'elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in una umanità rinnovata e senza conflitti, ma è anche la rappresentazione della nascita e della morte, è il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, è la miscela tra passato e presente".
Simbolo indiscusso di cambiamento e trasformazione, tutto il racconto è immaginato attorno la figura di Tommasino, il cui celebre "sì" alla domanda del padre riguardo al presepe non è tanto da leggere come gesto di obbedienza verso il genitore morente, ma come punto di partenza per un nuovo cammino che sia anche e soprattutto rinascita personale e collettiva.
Il piccolo Nennillo, come lo ha sempre chiamato la madre considerandolo un eterno bambino, come è diventato Tommasino? "Per rendere ripetibile il rito - conclude Serao - Tommasino si serve di pupazzi, di figure che si rianimano dentro i suoi sogni/incubi, che continuano a riaffacciarsi ogni anno come il Presepe e i suoi pastori. Si lascia sorprendere ancora una volta dalle storie che questi raccontano, vi prende parte, gli fornisce le battute, riaccarezza il sogno di Luca Cupiello di smussare i conflitti attraverso il rituale del Presepe": erede di una tradizione millenaria, e a modo suo testimone di un rito, il giovane fa rivivere fatti e accadimenti familiari comici e tragici che hanno segnato la sua vita come quella di quanti alla rappresentazione prendono parte.
Produzione Teatri Associati di Napoli, Teatro Area Nord e Interno 5, con il sostegno di Fondazione Eduardo De Filippo e Teatro Augusteo, da un'idea di Vincenzo Ambrosino e Luca Saccoia, Natale in casa Cupiello è diretto da Lello Serao ed interpretato con Luca Saccoia: spazio scenico, maschere e pupazzi di Tiziano Fario e i manovratori Salvatore Bertone, Paola Maria Cacace, Lorenzo Ferrara, Oussama Lardjani, Angela Dionisia Severino e Irene Vecchia.
Repliche al Teatro Gobetti martedì 17, giovedì 19 e sabato 21 dicembre alle 19.30, mercoledì 18 e venerdì 20 dicembre alle 20.45, domenica 22 dicembre alle 16, con biglietti ad Euro 28 ed Euro 25. Info allo 011.51.69.555 o su www.teatrostabiletorino.it.
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