Da queste premesse l'idea di realizzare due settimane di appuntamenti che ne possano offrire differenti prospettive di lettura, spaziando da riletture a rivisitazioni sempre con il focus fissato su di un concetto dall'etimologia incerta, che non può né deve esser letta solo con una valenza semantica negativa: si parte subito con il botto, giovedì 10 ottobre alle 21, con un amico di lunga data della compagnia torinese come Roberto Latini, ad un cui passato lavoro ci si è ispirati per il nome della rassegna stessa, pronto a festeggiare il trentennale di collaborazione con Gianluca Misiti (Premio UBU nel 2015 e 2017 per il miglior progetto sonoro o musiche originali). Per l'occasione si rimetterà mano a Iago, storico progetto di matrice scespiriana che a distanza di un quarto di secolo ritorna in scena non come semplice riscrittura dell'Otello, ma come preziosa immersione nella poetica teatrale di un artista capace di affermarsi come riferimento assoluto della drammaturgia contemporanea: "dal ragno che tesseva la tela per intrappolare il moscone nero - spiega Roberto Latini - ci concentriamo sulla recita di Jago. Semplicemente, come fosse capace di replicarsi, dalle prove alla messa in scena, destinato, condannato, al piacere di un inganno. Un modo altro di essere l'autore in scena, il burattinaio di tutta la tragedia e anche il suo primo spettatore. In un teatro apparentemente disarmato".
Si prosegue poi da venerdì 11 a martedì 15 ottobre con una parentesi didattico formativa dal titolo Shakespeare tra l'imbarazzo e la tragedia, percorso laboratoriale condotto da Gloria Giacopini e Giulietta Vacis per indagare tra le pieghe dei testi dello Shakespeare ingannatore: l'attualità di caratteri simbolo di un intero teatro, al pari di una loro ipotetica convivenza con i personaggi pubblici di oggi, o la curiosa indagine su chi saremmo noi fra questi personaggi. Questi alcuni degli interrogativi che accompagneranno intense giornate di lavoro destinate a concludersi con una restituzione aperta al pubblico mercoledì 16 ottobre alle 21.
Dal laboratorio alla scena il passo è però breve e così, venerdì 18 ottobre alle 21 e sabato 19 novembre alle 19, Mauro Parrinello presenterà Shylock di Gareth Armstrong, monologo del 1998 dalle conclamate fortune sceniche dove si offre allo spettatore una visione del tutto inedita di un altro grande classico del teatro scespiriano: "Gareth Armstrong - spiega Parrinello - opera una scelta semplice e allo stesso tempo esilarante: fare uscire Shylock di scena. A parlare di lui, e non solo di lui, è qualcuno che in pochi ricorderanno, Tubal, quell'ebreo della stessa tribù di Shylock a cui Shakespeare dedica nel Mercante non più di otto battute".
Creando un ideale ribaltamento di prospettiva, ad un personaggio del tutto minore è affidato il compito di ripercorrere la fitta trama dell'opera nel tentativo di riabilitare la figura di Shylock, rivelandone con incredibile ironia l'uomo dietro il personaggio, entità vacillante sotto il peso di un mito per lui troppo grande: un one man show che nel riservare al protagonista il più classico momento di gloria, sposta il punto di osservazione da una visione frontale ad una prospettiva inedita collocando il racconto ora "fuori", poi "dietro" e "di lato" a ciò che avviene in scena, moltiplicandone le possibilità di interpretazione.
Il sipario sull'edizione 2024 di MaldiPalco calerà poi, venerdì 25 ottobre alle 21 e sabato 26 novembre alle 19, con i ragazzi del Progetto LART guidati da Silvia Battaglio protagonisti in Winter's tale, allestimento liberamente ispirato al film Nel bel mezzo di un gelido inverno di Kenneth Branagh per raccontare la storia di un gruppo di teatranti squattrinati e un po' naif che lasciano le loro vite per seguire il sogno di Jo: reduce da una serie di fallimenti professionali, l'artista tenta l'ultima carta decidendo di allestire un'edizione del tutto originale dell'Amleto con l'intento di riportare le persone a teatro e ritrovare il senso della sua missione. Racimolati gli ultimi risparmi, Jo riunisce un cast variegato di attrici e attori a due passi dalla disperazione, in difficoltà o sul viale del tramonto, coinvolgendoli in un progetto da realizzare in un piccolo teatro abbandonato dove, quasi per magia, il vissuto e i sentimenti degli interpreti si intrecceranno ai ruoli, confondendo il piano teatrale con quello personale: "il richiamo al dramma shakespeariano - spiega Silvia Battaglio - diventa quindi il pretesto per entrare in una dimensione metateatrale dove la fantasia e la realtà si mescolano, alternandosi dentro un gioco tenero e buffo, in cui il lato umano emerge in tutta la sua complessità".
Per le serate di MaldiPalco 2024 biglietti Euro 15 ed Euro 12 acquistabili in prevendita sul circuito Vivaticket, o in sala la sera stessa dello spettacolo: calendario completo su www.tangramteatro.it, ed informazioni al numero 011.33.86.98 o all'email torino@tangramteatro.it.
Roberto Latini.jpg