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Due irresistibili attori
a cura di Giancarlo Zappoli
Visto al Teatro Manzoni di Milano martedì 5 novembre 2024
I ragazzi irresistibili

Al Teatro Manzoni di Milano da martedì 5 a domenica 17 novembre 2024

Testo: Neil Simon, Traduzione: Masolino D’Amico, Regia. Massimo Popolizio

Scene: Maurizio Balò, Costumi: Gianluca Sbicca, Luci: Carlo Pediani, Suono: Alessandro Saviozzi

Interpreti: Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale, Emanuela Saccardi

Coproduzione: Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo, in collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano e con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano
Neil Simon scrisse questa pièce nel 1972 e il successo fu tale che tre anni dopo se ne poteva vedere la trasposizione cinematografica con protagonisti Walter Matthau e George Burns. Sulle scene italiane, quando si riprende un testo che in alcune sue parti potrebbe risultare un po’ datato, solitamente si seguono due vie. L’una ripropone il testo così com’è, fermandosi alla superficie e contando magari sul caricare quelle situazioni che lo consentono. L’altra punta ad un’attualizzazione o a una rilocazione (dagli Stati Uniti ad esempio si passa all’Italia magari con qualche accentuazione dialettale) snaturando completamente il senso dell’originale. Ci sono poi le eccezioni come questa.

La regia di Massimo Popolizio e i due straordinari interpreti che lo portano in scena fanno sì che i quasi cinquant’anni trascorsi dall’epoca della scrittura del testo non si avvertano. Il motivo c’è e lo si può individuare nello scavo in profondità che Orsini a Branciaroli fanno dei loro due personaggi. I quali hanno le convinzioni ma anche le fragilità che lo scorrere degli anni hanno radicato in loro creando una sorta di involucro che impedisce al partner di metterli a nudo. Un’altra regia ed altri attori avrebbero fatto di questi due personaggi caratterialmente così distanti una sorta di Laurel e Hardy rivisitati. L’uno esuberante e pronto per ruoli soprale righe e l’altro introverso e riservato ma anche capace di tenere il punto quando è necessario.

Orsini e Branciaroli si sono abbracciati alla fine della prima milanese. Non sappiamo se lo facciano tutte le sere. Quello che è certo è che hanno abbracciato anche i loro personaggi comprendendone le debolezze e offrendo loro quel tanto di malinconia che non si riduce al rimpianto per i bei tempi andati ma si traduce nella consapevolezza dello scorrere degli anni che impone una seppur difficile revisione di quanto compiuto e di quanto invece avrebbe potuto essere. Bastava forse puntare qualche volta di meno il dito sul petto al partner o, dall’altra parte, ascoltarne un po’ di più le aspettative…Chissà!


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