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Differenze, etichette e categorie: è tutta questione di RESTI UMANI
a cura di Roberto Canavesi
Lo spettacolo di Onda Larsen affronta temi legati a confini e convivenza
Torino, Spazio Kairòs, venerdì 6 e sabato 7 dicembre 2024
Immaginate quattro persone di altrettanti paesi diversi coabitare tra loro all'interno di uno stesso appartamento, ipotesi utopica e suggestiva che si risolve in impensabili accordi internazionali per l'uso del bagno e confini che dividono mobili a metà: questo il punto di partenza di Resti umani, produzione Onda Larsen in scena per due sere per il cartellone Interferenze che pone al centro del dibattito concetti come identità e convivenza. E se ad ogni abitante è assegnata una metratura per la creazione del proprio paese ben si intuisce come tutto acquisirà contorni grotteschi, assurdi se parametrati a quella "Legge delle segnalazioni" che permette di segnalare le persone ritenute fastidiose per la propria identità, ricollocandole lontano da noi.

"Una distopia - scrive l’autrice Lia Tomatis - che affonda consistenti radici nel nostro presente, in cui la divisione tra noi e loro è portata alle estreme conseguenze, in cui i confini per dividere le persone si sono moltiplicati e inspessiti così tanto da essere diventati, spesso, confini personali, come se ogni persona fosse un mondo a sé stante e sconnesso da tutto il resto”: Retrotopia di Zygmunt Bauman e i Discorsi di Charles Foucalt, al pari della cronaca quotidiana, questo il materiale cui ci si è ispirati per lanciare un grido di allarme su tutte le possibili differenze discriminanti a tal punto da far diventare ogni individuo una categoria.

Esseri umani che fino a quel momento hanno avuto a che fare solo con la loro propria immagine, all'improvviso si trovano a dover devono fare i conti con altri esseri umani e, forse ancora prima, con loro stessi: il tutto su di un pianeta Terra in cui lo spazio abitabile è ormai sempre più limitato all'interno di un racconto dove lo spettatore potrà riconoscere sé stesso o il suo vicino. "Si dice che l'ovvio - conclude la Tomatis - sia quella cosa che hai sotto gli occhi ma che non vedi finché non ti viene indicata: così è stato per la chiave attraverso cui ho costruito i personaggi, renderli nemici tra loro non perché lo siano davvero, o perché divisi tra bene e male, ma perché incapaci di comunicare, chiusi in uno spesso guscio di false convinzioni autoalimentate attraverso i fraintendimenti".

Produzione Onda Larsen diretta da Luigi Orfeo su testo di Lia Tomatis, anche in scena con Gianluca Guastella, Riccardo De Leo e Daniele Ronco, per Resti umani repliche a Spazio Kairòs venerdì 6 e sabato 7 dicembre alle 21 con biglietti ad Euro 12 ed Euro 10 su https://www.ticket.it/festival/interferenze. aspx. Programma completo disponibile sul sito www.ondalarsen.org, con maggiori informazioni contattando il numero 351.4607.575 o all'email biglietteria@ondalarsen.org.
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