Un tuffo nel teatro dell’assurdo di Eugene Ionesco è quello che propone la  Compagnia GenoveseBeltramo con Io ne esco, progetto teatrale a tre teste immaginato attorno la drammaturgia di uno degli autori simbolo del teatro del secolo breve di cui la regista Viren Beltramo rielabora e porta in scena segmenti tratti da Il rinoceronte, da Il pedone dell’aria e da Il re muore: scelto dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino come progetto guida per l’anno accademico da sostenere attraverso il coinvolgimento della scuola di scenografia, di costumi e di illuminotecnica, l’operazione del collettivo torinese affonda le proprie radici nel periodo pre-pandemico, per poi svilupparsi lungo tutto il 2020 diventando cosi un’operazione di resistenza culturale. 

"Io ne esco - è scritto nella presentazione - è un viaggio personale, una lotta al pericolo della disumanizzazione, un atto di coraggio, un viaggio nei limiti dell'essere umano che per restare tale può solo fare una scelta: quella di non arrendersi": scelta limite che non gli potrà certo garantire il dono dell’immortalità, ma lo metterà comunque al riparo da una vita vissuta a stenti, da una sopravvivente agonia, impegnandolo in una quotidiana lotta contro la disumanizzazione, e costringendolo per così dire a scegliere, nonostante tutto, di essere umano. Una bella sfida articolata in dieci giorni filati di repliche per consentire al maggior numero di persone di tornare ad assistere ad uno spettacolo dal vivo e di far parte integrante di questa esperienza di rinascita culturale. 

Produzione Compagnia GenoveseBeltramo con la regia di Viren Beltramo, Io ne esco vedrà in scena Lidia Ferrari, Yuri Ferrero, Savino Genovese, Magda Saba e Gabriele Vaschetti: dieci giorni di repliche al CAP10100 di corso Moncalieri 18 tutte le sere alle 19.30 con biglietti a Euro 10 e prenotazione obbligatoria al link https://tinyurl.com/IoNeEsco.