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Con PLAY WITH FOOD teatro e cibo giocano recitando, o recitano giocando….
a cura di Roberto Canavesi
Con Davide Barbato alla scoperta dell’undicesima edizione del festival torinese
Torino, da sabato 1 a domenica 9 ottobre 2022
In assoluto primo festival di teatro ed arti performative dedicato al rapporto tra teatro e cibo, ideato nel 2010 su progetto di Davide Barbato insieme a Chiara Cardea (codirettrice fino al 2019), Play with food. La scena del cibo giunge a Torino alla sua undicesima edizione, in programma dal 1 al 9 ottobre sotto il sempre vigile sguardo organizzativo dell’Associazione Cuochilab, sviluppandosi in molteplici spazi, pubblici e privati, del suolo cittadino. 
A lungo dibattuto e praticato da autori e testi in epoche diverse, il rapporto tra teatro e cibo è sempre stato il fulcro attorno cui è ruotata una proposta artistica negli anni pronta a strizzare l’occhio alla performance più che allo spettacolo tradizionalmente inteso, unendo l’utile al dilettevole sottoforma di apprezzati momenti conviviali/mangerecci a far da corollario all’evento performativo: al direttore artistico Davide Barbato abbiamo rivolto alcune domande di presentazione del Festival strappandolo al disbrigo organizzativo di location, allestimenti, e forse anche (ma questo mai ce lo dirà, nemmeno sotto tortura) a qualche esperimento culinario tra i fornelli. 

In undici anni di storia Play with food. La scena del cibo di strada ne ha fatta parecchia: dal 2010, anno della prima edizione, in cui si propose come piattaforma artistica all’insegna della multidisciplinarietà è diventata una rassegna strutturata ed articolata. Quali sono state, a tuo giudizio, le tappe più significative del suo percorso di crescita? 
"C’è stato un percorso di crescita e consapevolezza legato al tempo ed all’acquisizione della necessaria esperienza e, per questo, devo rendere il giusto merito a Chiara Cardea che con me per tanti anni ha diretto il Festival: da esperimento per così dire casalingo con il passar del tempo è diventata una rassegna di arte performativa con una sua identità più definita. Oltre a questo, o forse in conseguenza proprio di questo, ci sono stati significativi momenti di riconoscibilità a livello locale e nazionale che ci hanno permesso di accedere a risorse con cui coinvolgere ospitalità anche internazionali. Ed ancora, rimanendo nel solco economico, l’accesso ad alcuni bandi come quello della Compagnia di San Paolo ci ha permesso di essere riconosciuti al pari di altre realtà dalla storia più consolidata"

In una panorama nazionale certo molto ricco, ma forse per questo anche non poco confusionario, dei festival teatrali generalisti come tematici, quale secondo te il ruolo oggi occupato da Play with food, considerando la domanda che proviene da un pubblico attento e di cui immagino non puoi non tenere conto? 
"A livello di programmazione per un Festival si rischia sempre di più rispetto ad una stagione dilatata nel tempo: Play with food deve anche avere come specifica missione quella di dare spazio ad artisti e proposte che nelle stagioni tradizionali trovano maggiore difficoltà, accollandosi un rischio maggiore legato ad ospitalità di compagnie indipendenti, alla realizzazione di progetti nuovi. A mio giudizio è questo l'elemento necessario di una rassegna che deve sostenere creatività ed artisti: quanto ai messaggi indiretti degli spettatori, il gusto del nostro pubblico nel corso degli anni lo abbiamo capito ma cerchiamo sempre di educarlo e far digerire loro proposte magari un po’ più audaci, meno pop e meno facili"

L’edizione numero undici è di sicuro un bel traguardo per quella che in origine poteva sembrare una scommessa con tutto da perdere: quali le linee guida del 2022 che, siamo sicuri, saprà al solito soddisfare i palati, non solo teatrali, dei suoi affezionati spettatori? 
"Tralasciando l’ovvia concentrazione sul tema del cibo, quest’anno si è deciso di dare maggiore spazio a progetti inediti e nuovi, ospitando prime assolute e coproducendo noi stesso lavori di una giovane compagnia torinese come Doppeltraum Teatro: stiamo inoltre portando avanti un lavoro con Sineglossa, associazione marchigiana che lavora su intelligenze artificiali e tecnologie, in un percorso sempre legato al mondo dell’alimentazione. Ed ancora gli importanti ritorni come il Teatro delle Ariette, stranamente assente dalle programmazioni piemontesi e di grande successo anche oltre confine, presenze più pop come Sotterraneo o artisti del calibro di Michele Di Mauro, Stefania Bertola e Sara Bertelà. Da ultimo l’importante presenza anche di alcune compagnie provenienti dall’estero come Costanza Givone dal Portogallo e Cie Fred Teppe dalla Francia"

Scorrendo il programma si notano incroci con altre realtà festivaliere come nel caso della collaborazione con il Festival Incanti. Rassegna Internazionale del Teatro di Figura: incontri che rispondono a mere esigenze di reciproca sopravvivenza o tentativi di intercettare pubblici trasversali? 
"In realtà è un virtuoso incrocio tra esigenze pratiche ed il tentativo di avviare nuove sperimentazioni sul pubblico, pertanto le due cose che dici sono vere e non si escludono a vicenda. Nel nostro caso le ospitalità internazionali ci permettono ci intercettare proposte di una rassegna come Incanti che ha molte attinenze con Play with food legate al potere dell’immagine e della fantasia, ed al tempo stesso cerchiamo di andare alla ricerca di un pubblico che voglia mettersi in gioco aprendosi a nuovi percorsi di interesse anche lato spettatore"

Lasciando ovviamente al lettore–spettatore il compito di scegliere a quali appuntamenti partecipare, per quale motivo un ipotetico appassionato che ancora non vi conosce dovrebbe dedicare una o più serate al vostro Festival? 
"La risposta di pancia sarebbe che il nostro è uno dei pochi festival in cui si mangia, e non devi pensare alla cena. Quella di testa mi porta a dire che convincerei un nuovo spettatore puntando sul carattere di inclusività e sulla vita di una rassegna che mette al bando la rigidità e le formalità abituali di certi teatri, facendolo sentire parte di una comunità. Il tutto sperando sempre di offrire proposte valide da un punto di vista artistico e progetti in assoluto nuovi tutti da scoprire".

Per l’undicesima edizione di Play with food. La scena del cibo programma completo con indicazione date, orari e modalità di prenotazione sul sito www.playwithfood.it.
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