Jim Davidson e Mike Price nel 1992 decidono di scalare la loro montagna per eccellenza, il Monte Rainier nello stato di Washington, per tutti "The Mountain": quella che è una pericolosa ascesa è il sogno di una vita, vetta ambita da ogni scalatore, passaggio obbligatorio per chi, nato in America vuole definirsi Alpinista. "Lo spettacolo - spiegano gli autori ed interpreti - è la naturale evoluzione di (S)legati. Dopo (S)legati, infatti, abbiamo sentito la “chiamata” e in qualche modo il dovere di continuare l’indagine così ricca e fruttuosa, nata durante tutto il percorso nel circuito della montagna". La tanto agognata scalata non sarà solo la conquista di una vetta, semmai un punto di non ritorno, un cammino impensato dentro alle profondità del loro legame, un viaggio che durerà ben più dei 4 giorni impiegati per raggiungere la cima: in scena si racconterà una storia vera che non è stata resa universale da kolossal americani o documentari di altra natura, una vicenda semplice che potrebbe essere la storia di ognuno di noi. "La storia di Mike e Jim – concludono Fabris e Bicocche - parla di qualcosa che tutti abbiamo conosciuto e con la quale prima o poi dobbiamo fare i conti: la perdita, il lutto, la mancanza e assieme quel dialogo, silenzioso e profondo che continuiamo ad avere con le persone che non sono più con noi ma che in qualche modo continuano ad essere con noi".
Produzione ATIR di e con Mattia Fabris e Jacopo Maria Bicocche, per Un alt(r)o Everest appuntamento nel Cortile del Museo Garda venerdì 22 luglio alle 21.30 con biglietti a Euro 12 ed Euro 9: prenotazioni consigliate ai numeri 338.37.81.032, 338.76.25.380 con programma completo sul sito www.morenica.org.
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